Estate drammatica nel lago di Como: sei vittime, tra cui molti giovani stranieri. La causa di questi tragici incidenti non è la discriminazione, ma piuttosto la scarsa conoscenza delle acque del lago, apparentemente calme ma pericolose. Il caso più recente riguarda la piccola Fatou, di soli 11 anni, il cui corpo è stato recuperato dopo essere scomparsa nelle acque del lago. Fatou era felice e aspettava con ansia quella giornata di festa con suo padre e le sue sorelle. Purtroppo, non sapeva nuotare bene e, anche se le sue sorelle e un’amica hanno cercato di aiutarla, è stata inghiottita dal lago. Il suo corpo è stato ritrovato senza vita dopo 20 ore.
Fatou viveva a Bulciago, un piccolo comune vicino a Lecco. Il sindaco Luca Cattaneo ha espresso le sue condoglianze alla famiglia, descrivendo la bambina come una persona integrata e attiva nella comunità.
Quest’estate è stata tragica sulle sponde del lago di Como, con numerosi incidenti in acqua, tre dei quali fatali. Una quarta persona è ancora dispersa. L’ultimo caso prima di quello di Fatou è stato quello di Pablo Enrique Chavez, un uomo di 32 anni scomparso dopo essersi immerso nelle acque di Onno. Sembrava che stesse cercando di rinfrescarsi con una canoa, ma non è riuscito a tornare a riva.
Anche la storia di Bubacarr Darboe è tragica: un giovane gambiano che ha attraversato il Sahara e il Mediterraneo per arrivare a Lampedusa, solo per perdere la vita nel lago di Como, a pochi giorni dal suo arrivo.
Ricordiamo anche il corpo di un uomo di origine straniera trovato a Como e il turista francese morto dopo un tuffo davanti a Bellagio. Infine, un giovane egiziano residente a Milano ha perso la vita davanti al Tempio Voltiano, nonostante gli sforzi per salvarlo.
È importante essere consapevoli dei pericoli delle acque del lago di Como e prendere le precauzioni necessarie per evitare tragedie come queste. La sicurezza in acqua è fondamentale e dobbiamo essere informati e attenti quando ci immergiamo.