Gli sfratti stanno aumentando a Treviglio e ci sono difficoltà nel convincere i proprietari di casa ad affittare, nonostante un sostegno finanziario pubblico consistente. Questo è quanto afferma l’assessore ai Servizi sociali, il vicesindaco Pinuccia Prandina. Secondo l’assessore, c’è una crescita dell’emergenza abitativa e la casa rimane fondamentale per garantire la coesione sociale. Dopo la pandemia di Covid-19, si sta registrando un aumento dei casi di fragilità sociale. Dal Comune sono stati intercettati 15 sfratti urgenti dall’inizio dell’anno e sono state aiutate 27 famiglie grazie al fondo solidarietà, creato in collaborazione con la fondazione della Cassa rurale.

Per far fronte agli sfratti, il Comune ha istituito gli alloggi per il Servizio abitativo temporaneo (Sat). Si tratta di abitazioni che possono essere utilizzate per i casi di emergenza, dove le famiglie possono essere ospitate temporaneamente. In caso di sfratto, gli uffici del Comune, in collaborazione con il Patrimonio, valutano l’accesso ai Sat. Attualmente, il Comune dispone di dieci appartamenti in via Carcano, che fanno parte del progetto il Cortile, realizzato in collaborazione con la Cassa rurale.

La permanenza in uno degli alloggi a regime Sat dura un anno e le case non vengono concesse gratuitamente, ma dietro un affitto annuo di 1.640 euro. Questa scelta è stata fatta pensando a un percorso educativo verso il recupero dell’autonomia. Tuttavia, gli alloggi a disposizione sono piccoli e non possono ospitare nuclei familiari numerosi, di 6-7 persone, e questo rappresenta una difficoltà.

La ricerca di alternative sul libero mercato è sempre più complessa. È sempre più difficile trovare abitazioni in affitto, soprattutto per famiglie fragili. In caso di morosità incolpevole, il Comune può intervenire con un contributo fino a 12.000 euro, se la famiglia riesce a ottenere un nuovo contratto sul libero mercato. Questi contributi vanno direttamente al proprietario di casa e coprono due o tre anni di affitto. Nonostante ciò, si nota una difficoltà nel mettere a disposizione gli alloggi, sia pubblici che privati, e questo è un peccato perché la casa rimane un diritto.

Anche il contributo di 8.000 euro, in caso di rinuncia allo sfratto da parte del proprietario di casa, non ha molto appeal. Inoltre, non è facile trovare spazi negli alloggi del patrimonio residenziale pubblico. A Treviglio, ad esempio, ci sono più di mille alloggi, di cui circa 450 sono del Comune e il resto appartiene all’Aler.

La pressione per ottenere una casa è alta, soprattutto a Treviglio. Sono state presentate 144 domande per le case comunali nel distretto, di cui 108 sono per Treviglio. Anche per le abitazioni Aler, sono state presentate 139 richieste, di cui 87 per Treviglio.

In conclusione, l’emergenza abitativa sta crescendo a Treviglio e ci sono difficoltà nel trovare soluzioni sul libero mercato. Il Comune sta cercando di affrontare questa situazione istituendo gli alloggi per il Servizio abitativo temporaneo, ma le risorse sono limitate. Sono necessarie ulteriori azioni e sforzi per garantire il diritto alla casa per tutti.

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