Il Dialetto Bustocco: tra evoluzione e differenze

Il Dialetto Bustocco è una forma di dialetto parlata nella zona di Busto Arsizio, in Lombardia. Nel 1957, Carlo Azimonti pubblicò una raccolta di esempi di questa parlata in “Esempi di Panzaniche in Linguaggio Bustocco”. In questo testo si fa riferimento al “Teuteuna”, un personaggio misterioso di cui non si conosce l’identità. Tuttavia, l’obiettivo principale è quello di analizzare come il Dialetto Bustocco si sia evoluto nel tempo.

Azimonti conosceva il Dialetto Bustocco in base al suo “ceto” e agli studi effettuati per la sua professione, quindi la sua versione del dialetto non coincide con quella parlata dalla gente comune, soprattutto da coloro appartenenti al ceto medio-basso.

Nel testo vengono citati alcuni vocaboli scritti nella “panzanica” (la variante antica del dialetto) e viene evidenziato come questi vocaboli siano diversi nella versione moderna del Dialetto Bustocco da strada. Ad esempio, “chan sun vègiu” diventa “candu” e non “chan”, “Ti te da savè” diventa “te a saè” e così via.

Viene anche sottolineata la differenza tra il dialetto antico di Azimonti e il dialetto Bustocco da strada. Quest’ultimo è più vicino alla lingua parlata quotidianamente dalla gente comune, mentre l’antico dialetto risulta più formale e nobiliare.

Il testo fa riferimento a una storia paradossale in cui una “vàca” (mucca) mangia la luna. Questa storia serve a dimostrare quanto sia effimera e insignificante la vicenda stessa.

Il Dialetto Bustocco da strada presenta alcune differenze fonetiche e lessicali rispetto alla variante antica. Ad esempio, “gh’ea” diventa “ghea”, “l’ha de vès” diventa “l’a da ès” e così via. Vengono anche citati esempi di errori fonetici e lessicali presenti nella variante antica, come “cènch lùn” invece di “cenc lùn” e “g’han” invece di “gan”.

Il testo termina con un aneddoto in cui Giusepèn, un personaggio, si trova a dover spiegare a un delegato inglese dove si trova la stazione ferroviaria dello Stato. Giusepèn risponde in dialetto e l’inglese gli chiede se si sta grattando la testa con il cappello. Giusepèn risponde in modo spiritoso, difendendo il Dialetto Bustocco da strada.

In conclusione, il Dialetto Bustocco è una forma di dialetto in evoluzione, con differenze tra la variante antica e quella parlata dalla gente comune. Questo dialetto rappresenta un aspetto importante della cultura e della identità locale di Busto Arsizio.

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