La sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito che il tributo da pagare per gli affacci senza inferriate alte deve essere rimborsato ai cittadini. Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dovrà restituire circa 80 mila euro ai condomini di via de Castilla. Tutto è iniziato dieci anni fa, quando è stata avviata la bonifica per la creazione della biblioteca degli alberi nel parco di Porta Nuova. Gli inquilini di via de Castilla hanno proposto al Comune di prendere in carico la bonifica della parte retrostante il loro stabile, che si affaccia sul parco. In cambio, hanno chiesto la possibilità di aprire 24 finestre. Il Comune ha richiesto il pagamento di un corrispettivo per la “servitù di veduta” e ha calcolato un costo di 145.415 euro. Gli abitanti hanno contestato questa decisione, soprattutto dopo aver scoperto che un locale nella stessa zona aveva aperto quattro finestre sullo stesso parco senza dover pagare nulla al Comune. Il ricorso al Tar non ha dato ragione agli abitanti, poiché la giurisprudenza stabilisce che non si possono prendere in considerazione procedimenti amministrativi estranei alla causa. Gli abitanti hanno sostenuto che trattandosi di un parco pubblico, non esiste la necessità di tutelare la riservatezza con l’apertura di nuove finestre. Tuttavia, i giudici hanno dato ragione al Comune anche su questo punto. La sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito che per definire se esista “veduta” da quelle finestre, bisogna utilizzare criteri teleologici, ovvero il fine che permette di parlare di veduta. Di conseguenza, il Comune dovrà restituire la somma incassata per le finestre con inferriate alte.

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