I consorzi di irrigazione cremonesi hanno espresso la loro forte disapprovazione per la riduzione significativa degli afflussi al lago di Como e per la conseguente rapida diminuzione del livello dell’acqua, che oggi ha raggiunto la quota di -16 cm. Come affermano in una nota i presidenti Umberto Brocca (Consorzio Irrigazioni Cremonesi), Giannenrico Spoldi (Consorzio di Bonifica Dugali Naviglio Adda-Serio) e Carlo Vezzini (Amministrazione del Naviglio Civico della Città di Cremona), “a partire dalla giornata di ieri è in corso una ulteriore riduzione dell’erogazione dal lago con conseguenti portate derivate pari al 35% dei valori di concessione”.

In assenza di precipitazioni e con la persistente mancanza di afflussi al lago, si prevedono ulteriori cali. “Questa riduzione segna, di fatto, l’impossibilità di garantire una costante e uniforme somministrazione di acqua per l’irrigazione nell’area servita dalla rete a gravità”, spiegano ancora. “In altre parole, saranno necessarie ulteriori limitazioni nella fornitura agli utenti”.

La presa di posizione è dura: “Constatiamo come, ancora una volta, il destino delle nostre irrigazioni dipenda dalla gestione delle dighe alpine, dove attualmente sono immagazzinati 250 milioni di metri cubi d’acqua, pari al volume regolabile del lago di Como, più di un mese di irrigazione al massimo regime. Le centrali idroelettriche trattengono l’acqua mentre la pianura cremonese soffre!”, concludono.

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