Il racconto di un giovane sudamericano di 31 anni ha scosso la diocesi di Verona. L’uomo ha denunciato un sacerdote di 65 anni, residente nel Bresciano, per minacce e rapporti sessuali non pagati. Dopo lo scandalo, il prete è stato trasferito prima in Veneto e successivamente in una località del Centro Italia.

Secondo il racconto di Walter, il prete prendeva di mira ragazzi giovani e stranieri, adescandoli su app e siti di incontri. Gli incontri avvenivano principalmente su Grindr, ma anche su un sito di escort. Il sacerdote utilizzava anche le sue amicizie per attirare l’attenzione dei giovani.

Walter ha raccontato che in una delle serate a casa del prete c’erano quattro ragazzi, ma lui ha deciso di andarsene perché quelle situazioni non gli piacevano. Successivamente, ha scoperto che l’uomo con cui aveva rapporti era un prete. Nell’abitazione del prete erano presenti oggetti sessuali e strumenti per il sesso sadomaso, oltre alla presenza di droga.

Nel frattempo, Walter ha sporto denuncia ai carabinieri per minacce e ha cercato di ottenere il pagamento promesso dal prete. Tuttavia, le raccomandate inviate sono tornate al mittente per irreperibilità del prete. L’avvocato difensore di Walter ha inviato una raccomandata alla Diocesi di Verona.

Oltre all’accusa di minacce, il prelato rischia anche l’accusa di truffa, in quanto avrebbe promesso un pagamento tramite bonifico che non si è mai concretizzato. Nel bollettino ufficiale della Diocesi di Verona, è stato comunicato che il parroco ha rinunciato ai suoi incarichi per motivi di salute.

Questo caso ha scosso profondamente la diocesi di Verona e ha sollevato importanti questioni sulla moralità e l’integrità dei membri del clero. È fondamentale che si faccia piena luce su questa vicenda e che vengano prese le giuste misure per garantire che simili episodi non accadano più.

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