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Truffa dello specchietto a Bergamo: una donna sfugge al raggiro

Una nuova tentata truffa dello specchietto è stata sventata a Bergamo, nel quartiere di Longuelo. Questa volta però il truffatore non è riuscito nel suo intento: la potenziale vittima, una signora, non è caduta nel suo inganno e si è messa al telefono con il figlio, facendo scappare il malintenzionato.

L’episodio è avvenuto ieri mattina, quando la donna stava tornando a casa dopo aver fatto la spesa. Ad un certo punto ha sentito un forte rumore, ma ha pensato che fossero cadute le borse del supermercato. Poco dopo aver parcheggiato, però, un’Audi di colore blu si è avvicinata alla sua auto. Il conducente era un uomo tra i 35 e i 40 anni, abbronzato, con i capelli scuri e l’accento meridionale. Ha indicato lo specchietto retrovisore sinistro, dicendo che la donna l’aveva urtato mentre il suo veicolo era fermo sulla strada e chiedendo un risarcimento di 250 euro.

La signora, dopo un momento di agitazione, si è insospettita. Prima di tutto si chiedeva come potesse costare così tanto riparare uno specchietto. Inoltre, ha notato che lo specchietto era incrinato, come se fosse stato colpito da una pietra, ma la calotta era intatta. Inoltre, mentre il suo specchietto era piegato all’indietro, quello del truffatore era dritto, quando invece avrebbe dovuto essere piegato in avanti.

Così, dopo aver chiesto al truffatore se era sicuro di quanto sosteneva, ha chiamato suo figlio e ha proposto all’uomo di fare una constatazione amichevole. Il truffatore ha rifiutato categoricamente, dicendo che non gli sarebbe convenuto per un danno di lieve entità. La donna ha quindi proposto di andare in officina a far riparare lo specchietto, inviandogli poi la fattura e l’IBAN per il pagamento tramite bonifico. A quel punto, il truffatore ha risposto di non avere un IBAN.

Era ormai evidente che ci fosse qualcosa di strano. La donna, per correttezza, ha detto al truffatore che avrebbero potuto risolvere la questione se si fossero incontrati in un parcheggio alle 16 con suo figlio. Il truffatore, messo alle strette, ha protestato dicendo di essere di Torino e che doveva rientrare, dopodiché se ne è andato.

Non era la prima volta che il truffatore tentava di mettere in atto questa truffa. Parlando con alcuni ragazzi in un bar vicino a casa, la donna ha scoperto che il truffatore aveva già provato altre volte. Colpiva con la mano lo specchietto di una macchina parcheggiata e pretendeva un risarcimento in contanti, affermando che l’avevano rotto passandoci vicino.

Il truffatore sembra coincidere con la segnalazione di un uomo avvenuta il 23 aprile scorso, quando dopo aver sentito un forte rumore in via Carnovali, vicino alla sede della Cisl, è stato affiancato da un uomo su un’Audi poco dopo aver superato l’incrocio di via Autostrada. Dopo aver fatto cenno di abbassare il finestrino, l’uomo aveva chiesto se aveva sentito il rumore e di svoltare con lui in una via laterale. Di fronte al rifiuto, aveva cambiato versione dicendo che gli era caduto un pezzo di plastica in mezzo alla strada, ma quando è tornato indietro a controllare, non ha trovato nulla. Sembrerebbe che il truffatore abbia cambiato zona e sia ancora in città: gli automobilisti devono fare attenzione.

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