Una passeggiata pianeggiante ad anello alla scoperta del bosco planiziale umido del parco naturale dei Lagoni di Mercurago. È la proposta che arriva dal Distretto dei Laghi e che ci porta in una riserva inserita dal 2011 nel Patrimonio UNESCO per gli importanti ritrovamenti archeologici e la sua storia di sito palafitticolo.
L’itinerario parte da Mercurago, frazione del comune di Arona. Il percorso segue in parte il Percorso Archeologico prendendo il via lungo Strà di Pianèl da Gatic. Al bivio, caratterizzato da un pilone votivo, si prende a destra, sempre lungo il percorso numero 1, per poi abbandonarlo andando dritto per Strà di Lagon. Questo tratto pianeggiante porta nei pressi del Lagone, l’area umida più grande del parco, dove sono stati rinvenuti i resti di un villaggio palafitticolo.
Il sito, trovato per caso durante lavori di estrazione della torba, risale ai secoli XVIII-XIII a.C. e ha restituito diversi oggetti ben conservati come ceramiche, armi, ornamenti di metallo, utensili in selce ma soprattutto tre ruote di legno e i calchi di due piroghe scavate in un tronco. La maggioranza dei reperti, oggi, è conservata presso il Museo delle Antichità di Torino.
Non è possibile avvicinarsi alle rive dello specchio d’acqua perché si tratta di un’area protetta e per via della fitta vegetazione; lo si può osservare solo da lontano.
Proseguendo oltre si arriva ad un incrocio a T; si prende a destra per Strà di Sèl per poi girare quasi subito a sinistra sul Senté dal Laghèt. Il tracciato si snoda sinuoso presso una fitta zona di torbiera per salire verso il Motto Caneva. Ad un incrocio con più vie si prende ora a destra il Senté dal Custòn, che passa presso la zona ove sono stati rinvenuti resti di una necropoli di epoca romana composta da una decina di tombe.
Con una breve deviazione sulla sinistra, questo sentiero porta sulla cima dell’altura, circondata da una pineta di pino strobo. Proseguendo invece dritti si passa accanto ad una seconda necropoli romana del I-II sec. d.C. Subito dopo si prende a sinistra il Senté dal Fòs che si va a ricongiungere con la Strà di Sèl, che va seguita verso sinistra. Pochi metri e ci si trova sulla Strà di Pianèl da Gatic che porta a passare nei pressi della necropoli golasecchiana dell’Età del Ferro (VI-V sec. a.C.). Si trova su un vicino dosso, raggiungibile con breve deviazione verso destra.
La cosiddetta Cultura di Golasecca abbraccia un periodo che va dal IX al IV secolo a.C. e si espande sul territorio compreso tra i fiumi Po, Serio, Sesia e Ticino. Prende il nome dalla località in provincia di Varese sita sul Ticino ad una decina di chilometri da qui, dove furono fatti i primi ritrovamenti (cinquanta tombe con ceramiche e metalli).
Da questo punto si continua a seguire il sentiero numero 1 che aggirando il Motto dei Lagoni riporta al punto di partenza nei pressi del pilone votivo.
Per saperne di più:
– Località di partenza e di arrivo: parcheggio di Via Gattico (270 m)
– Quota massima: necropoli della Civiltà di Golasecca (320 m)
– Dislivello: 150 m circa totali (non continuativi)
– Distanza: 5 km totali
– Tempo di percorrenza al netto delle soste: 2 ore totali
– Tipologia di percorso: sterrate, sentiero
– Segnaletica: frecce e cartelli con nomi delle “vie”
– Acqua: fontana al parcheggio
– Periodo consigliato: tutto l’anno, da evitare però con la pioggia, con la nebbia e nelle giornate estive più afose.
Come arrivare: l’ingresso ufficiale dista 3 km da Arona. Si trova all’estremità meridionale del Lago Maggiore, in Via Gattico 6 ad Arona (cartelli marroni). Parcheggi presso la sede del parco.
In autobus: Arona è servita da diverse linee.
In treno: stazione di Arona sulle linee Milano-Domodossola e Arona-Novara.
In battello: linee Arona-Locarno e Locarno-Arona.
Informazioni: Distretto Turistico dei Laghi, Ufficio IAT – Largo Duca d’Aosta, Arona, Comune di Arona, Ente Gestione Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore.