Lario come il Far West: turisti senza regole
Acqua e terra di nessuno. Questa è la situazione che si vive in molti tratti di acque e sponde del ramo lecchese del lago di Como. Nudisti in bella mostra, campeggiatori abusivi, marinai improvvisati che sfrecciano su gommoni presi a noleggio a pochi metri dalla riva. È un vero e proprio limbo senza regole, dove tutto sembra permesso.
A denunciare questa situazione è il consigliere regionale lecchese di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini. Recentemente, ha deciso di compiere una crociera tutt’attorno e in mezzo al lago per monitorare di persona la situazione dopo i ripetuti casi di annegamento. Tra le vittime, un richiedente asilo di 18 anni proveniente dal Gambia, approdato a Lecco da poche ore all’inizio di luglio, e una ragazzina senegalese di 11 anni, annegata alla foce del torrente Meria a Mandello del Lario, dove il bagno è vietato ma nessuno controlla.
Durante la sua ispezione, Zamperini è stato accompagnato dai volontari della Guardia costiera ausiliaria del Lario, che chiedono maggiori poteri d’intervento. “Abbiamo individuato i punti nevralgici sui quali intervenire attraverso soluzioni concrete, scoprendo che sono molte le zone dove la balneabilità è pericolosa”, spiega il consigliere regionale. Secondo lui, ai volontari della Guardia costiera ausiliaria dovrebbe essere riconosciuta maggiore autorità e forza, tramite il riconoscimento della qualifica di polizia amministrativa per sanzionare i comportamenti pericolosi e l’abusivismo.
Zamperini sottolinea anche che chi è nato e vive sul lago conosce bene i rischi, mentre chi arriva da lontano ha una scarsa conoscenza dei pericoli. Ecco perché è fondamentale fornire maggiori informazioni e formazione, attraverso cartelli esplicativi, controlli e, se necessario, repressione.
Tra le principali criticità riscontrate ci sono i tuffi dai pontili, i bambini incustoditi, i bivacchi abusivi e i fuochi accesi per un barbecue, i bagnanti in luoghi dove la balneazione è estremamente pericolosa a causa della forte corrente, e le imbarcazioni a noleggio con motori fino a 40 cavalli, che non richiedono il possesso di patente nautica.
È importante ricordare che il rischio zero non esiste, ma una maggiore formazione, educazione e informazione potrebbero certamente contribuire a migliorare la situazione. È necessario agire per garantire la sicurezza di tutti coloro che frequentano il lago di Como, affinché questo paradiso naturale non diventi un Far West senza regole.