Nel pomeriggio del venerdì 25 agosto, i volontari di Casa Ringhio sono stati indignati insieme ai cittadini che hanno risposto al loro appello. Casa Ringhio è un’associazione impegnata principalmente nel soccorso agli animali in difficoltà. Le persone che rispondono all’Sos dell’associazione si sono offerte di accogliere esemplari di tartaruga. Di “testudo”, per essere precisi. Sono stati abbandonati 21 esemplari, in scatoloni lasciati vicino a un cassonetto, non lontano dal confine tra Busto Arsizio e Castellanza.
Queste creature sono sfuggite a una fine certa e piena di sofferenza perché qualcuno, dopo aver visto gli animali rinchiusi nei contenitori, ha deciso di non rimanere indifferente. “Siamo stati contattati – racconta Sara Vega, presidente di Casa Ringhio – da cittadini che si sono imbattuti in uno spettacolo sconcertante”. Sara parla mentre si occupa delle nuove arrivare: registra il sesso, il peso, l’età, e controlla la presenza di micosi o parassiti. Denise Moroni, vicepresidente, e Luca Musolino, volontario, la aiutano durante l’emergenza. Gli esemplari sono ancora nei cartoni in cui sono stati trovati, in attesa di una sistemazione più confortevole. Le informazioni sul loro stato di salute (fortunatamente buono) vengono annotate tra una telefonata e l’altra.
Dimostrando un sorta di sesto senso, Casa Ringhio ha iniziato a compilare una lista di persone disponibili ad adottare tartarughe abbandonate, con esperienze pregresse o comunque istruite sulle necessità degli animali e sugli impegni necessari. Ora, le persone interessate, contattate rapidamente, suonano il campanello, si presentano e, una volta guardate le testoline, le code e i carapaci, rimangono esterrefatte. “In pochi giorni – spiega Sara – abbiamo ricevuto richieste da una quindicina di famiglie o persone disponibili. Certo, non ci aspettavamo una situazione del genere. Ovviamente stiamo parlando di animali non microchippati, quindi bisognerà rimediare. Abbiamo avvisato la Polizia Locale e la Forestale. Ma non so se si riuscirà a risalire al colpevole o ai colpevoli di questo abbandono”.
Chi potrebbe aver compiuto un gesto del genere? “Difficile dirlo – ammette la presidente – forse qualcuno che ha tenuto maschi e femmine insieme, trovandosi poi con una proliferazione incontrollabile. Incontrollabile anche per noi, sia chiaro, non a caso stiamo cercando di contattare tutte le persone affidabili che conosciamo”. Gli esemplari sono principalmente maschi, con un peso compreso tra 100 e 230 grammi circa, e hanno bisogno urgente di rispetto. “Eppure, non si tratta di animali particolarmente impegnativi. Hanno bisogno di un luogo riparato dove possano stare, uno spazio verde in cui muoversi e una dieta a base di verdura e frutta”.
Le tartarughe sono arrivate a Casa Ringhio, loro malgrado, in un’estate già segnata da molti altri abbandoni rispetto al passato. Circa 70 casi, tra cani, gatti, conigli, criceti e, ovviamente, tartarughe. Un flusso a cui si aggiungono anche gli animali feriti. Mentre i volontari si occupano degli scatoloni, suona il citofono. È uno scoiattolo. O meglio, è il soccorritore di un cucciolo bisognoso di cure. Gli occhi degli presenti si alzano verso il cielo, ma anche lui viene accolto. Nel frattempo, dopo il record di inciviltà rappresentato dall’abbandono delle tartarughe, si punta a un altro primato: quello della solidarietà, per un felice epilogo.
Per dare una mano: 345.7824030 (casaringhioaps@gmail.com)