Tragedia a Cazzago San Martino: bracciante muore durante la vendemmia a causa del caldo record. Un uomo di 37 anni, originario della Romania, è morto sul colpo mentre raccoglieva grappoli d’uva sotto il sole cocente della Franciacorta. Nonostante l’arrivo dell’elisoccorso, non è stato possibile salvarlo. Sarà eseguita un’autopsia per determinare le cause della morte, considerando il possibile coinvolgimento dell’afa record.

L’uomo, residente a Rovato, lavorava da anni come bracciante agricolo per un’impresa della zona. Non era un lavoratore occasionale, ma faceva parte di un gruppo che aveva un turno di lavoro dalle sette del mattino alle tre del pomeriggio, con una pausa pranzo regolare.

I colleghi di lavoro testimoniano che l’uomo si è improvvisamente accasciato a terra e non si è più ripreso. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i sanitari, che stabiliranno le cause del decesso e il possibile impatto del caldo sulla salute dell’uomo. Sarà eseguita un’autopsia sabato 26 agosto.

Questa tragedia solleva nuovamente la questione della tutela dei lavoratori in condizioni di caldo estremo. A luglio, l’Istituto Nazionale per le Assicurazioni contro gli Infortuni sul Lavoro (INL) aveva emanato una circolare che raccomandava una sospensione dal lavoro dalle 14 alle 17 per evitare di far lavorare all’aperto durante le ore più calde. Tuttavia, sembra che alcuni non abbiano preso sul serio queste indicazioni, come dimostrano le tragedie che si verificano.

I sindacati Flai Cgil e Fai Cisl hanno espresso il loro cordoglio per la morte del lavoratore e hanno sottolineato l’importanza di controlli sanitari severi, pause adeguate e condizioni di lavoro adeguate per i lavoratori agricoli. Hanno anche sottolineato la necessità di organizzare turni di lavoro con orari anticipati per evitare che i lavoratori siano esposti alle temperature più elevate.

Purtroppo, questa non è stata l’unica morte sospetta di un lavoratore nella zona. A Verolanuova, un operaio di 61 anni è morto a causa di un infarto mentre si trovava in un’azienda locale. I sindacati hanno deciso di sospendere l’attività in segno di rispetto per il dipendente deceduto.

Questi episodi ci ricordano che i lavoratori non sono solo numeri, ma persone con una storia e una vita propria. È responsabilità delle aziende e delle istituzioni garantire la sicurezza e la salute di coloro che lavorano duramente per il nostro benessere.

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