La situazione nella Casa Circondariale di Brescia, nota come Canton Mobello, è sempre più grave e preoccupante. Si tratta di una struttura vecchissima, risalente alla fine del 1800, che si trova in condizioni precarie a causa della sua vetustà. Inoltre, la prigione è sovraffollata, con 340 detenuti presenti quando la capienza regolamentare dovrebbe essere di soli 185. Questo comporta una serie di problemi, tra cui la mancanza di personale qualificato per la gestione dei tossicodipendenti e dei soggetti psichiatrici.

Nonostante la carenza di personale e le numerose problematiche quotidiane, gli agenti penitenziari riescono comunque a mantenere l’ordine e, come dimostrato recentemente, a salvare delle vite umane. Infatti, in un episodio accaduto giovedì pomeriggio, un giovane detenuto appena arrestato ha tentato di impiccarsi, ma grazie all’intervento tempestivo di un poliziotto penitenziario di appena venti giorni di servizio, è stato salvato e trasportato agli Spedali Civili.

Il Coordinatore Regionale della Fp CGIL Polizia Penitenziaria, Calogero Lo Presti, ha sottolineato l’importanza di trovare una soluzione alle diverse problematiche che attanagliano il vecchio carcere di Brescia. Ha sollecitato sia l’Amministrazione Penitenziaria Centrale che il Governo a intervenire e ad affrontare queste questioni urgenti.

Mentre la politica si scambia accuse e si discute sulle colpe della mancata realizzazione di un nuovo carcere a Brescia, che è atteso da almeno 20 anni, i detenuti e il personale penitenziario continuano a vivere in condizioni precarie e insostenibili. È necessario agire al più presto per garantire una struttura adeguata e sicura per tutti coloro che sono coinvolti in questo contesto. La situazione attuale è inaccettabile e richiede un intervento immediato.

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