Presidio dei manifestanti davanti al Policlinico San Marco: “Chiediamo siano mantenuti i diritti di tutti”
“Il ‘salta la fila’, nuovo gioco a 149 euro vergogna” e “Vogliamo una sanità che guardi alla salute non al profitto” sono le scritte apparse sui cartelloni dei manifestanti in presidio davanti al Policlinico San Marco di Zingonia contro quello che è stato ormai definito il pronto soccorso a pagamento e per dire “basta allo scempio della sanità pubblica”. Domenica 27 agosto una ventina di persone si sono date appuntamento davanti all’ospedale per esprimere il proprio dissenso e cercare di sensibilizzare la cittadinanza.
La protesta è contro l’ambulatorio a libero accesso promosso dal Gruppo San Donato di cui fa parte anche l’ospedale di Zingonia. Si tratta di un nuovo servizio, offerto in regime di solvenza, che dovrebbe garantire a chi arriva in ospedale di essere preso in cura per medicazioni, piccoli e medi traumi, distorsioni, un dente rotto, la cistite, senza alcuna prenotazione o coda. Tutti problemi a cui il triage di un normale pronto soccorso assegnerebbe codici verdi o bianchi, con conseguenti attese di ore, e che fino a qualche anno fa erano gestiti per lo più dal medico di famiglia o dalla guardia medica. Il tutto, però, ha un costo: 149 euro.
I manifestanti sono coordinati dal colognese Giuseppe Rinaldi, delegato Cgil per la funzione pubblica e ambientale e attivista del Movimento 5 Stelle. “Con questa azione – afferma Rinaldi – chiediamo siano tutelati e mantenuti i diritti di tutti come previsto dall’articolo 32 della Costituzione e non essere considerati possibili bancomat a seconda di chi è abilitato ed operativo ad emanare provvedimenti che creano di fatto diseguaglianze tra cittadini di serie A o B, a seconda della loro disponibilità economica”.