Sgombero in corso a via Esterle: una situazione delicata che coinvolge gli occupanti degli ex bagni pubblici e l’associazione Casa della Cultura musulmana. Questa mattina, le forze dell’ordine si sono presentate per allontanare le persone che vivono nella struttura abbandonata da sei anni e liberare l’area, in quanto verrà realizzata la prima moschea autorizzata della città.

Le camionette di polizia e carabinieri hanno chiuso la strada per garantire un intervento sicuro e al momento non si registrano tensioni. Tuttavia, gli occupanti speravano di poter rimanere nella struttura fino a quando non avessero trovato una nuova sistemazione. Si tratta di lavoratori stranieri sottopagati, principalmente provenienti da Mali, Costa d’Avorio e Guinea, che vivono abusivamente in 650 metri quadrati.

Il Comune di Milano ha ceduto il diritto di superficie alla Casa della Cultura musulmana lo scorso 10 luglio. Inizialmente, era stata accordata un’estensione fino a fine agosto per cercare di trovare una soluzione per gli occupanti. Tuttavia, non è stata trovata un’intesa con l’amministrazione e gli occupanti dovranno lasciare la struttura per far spazio ai cantieri per la costruzione del luogo di culto islamico.

Il collettivo “Ci Siamo-Rete Solidale”, che coordina la comunità degli occupanti, ha sottolineato che non sono state proposte soluzioni valide per trovare una nuova sistemazione. Sei giorni fa, hanno lanciato una mobilitazione permanente per cercare di ottenere un accordo con il Comune. Tuttavia, non è stato raggiunto un compromesso e oggi gli occupanti dovranno abbandonare gli ex bagni pubblici.

Si tratta di una situazione complessa che mette in luce la difficoltà nel conciliare le esigenze delle diverse parti coinvolte. Da un lato, c’è la necessità di realizzare un luogo di culto per la comunità musulmana, che ha ottenuto l’autorizzazione per la costruzione della moschea. Dall’altro lato, ci sono le persone che vivono nella struttura da anni e che ora si trovano senza una casa.

È importante che le istituzioni si impegnino a trovare una soluzione adeguata per gli occupanti, garantendo loro una nuova sistemazione e tutelando i loro diritti. Allo stesso tempo, è fondamentale rispettare l’autorizzazione concessa all’associazione Casa della Cultura musulmana per la realizzazione della moschea.

Speriamo che si possa trovare un accordo che soddisfi entrambe le parti e che si possa risolvere questa situazione in modo pacifico e rispettoso. La convivenza e il rispetto reciproco sono valori fondamentali per una società inclusiva e multiculturale come la nostra.

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