Espulsione annullata dopo ricorso, trasferito in un centro di permanenza per il rimpatrio, poi le carte bollate in ritardo. Un trentenne ghanese affetto da schizofrenia finisce per tornare per strada a causa della burocrazia, nonostante il “giudizio di pericolosità sociale”.
Espellerlo in Ghana? Curarlo in una struttura per il vizio di mente? Alla fine né l’uno né l’altro: perché poi i paraocchi della burocrazia lo rimettono per strada, nonostante il “giudizio di pericolosità sociale in ragione della grave patologia psichiatrica, connotata da ideazioni deliranti e persecutorie, e da assenza di consapevolezza di malattia con concreto pericolo di ricaduta in atti eteroaggressivi, aggravato dall’assenza di una rete familiare e terapeutica”. A Pavia il 24 luglio il giudice di sorveglianza aveva confermato l’espulsione del trentenne una volta che avesse terminato di scontare la condanna di 2 anni inflittagli nel 2021 per la rapina del telefonino di un senzatetto. Ma su ricorso della difesa il 23 agosto il Tribunale di sorveglianza di Milano ha revocato l’espulsione perché in Ghana quelli con la sua schizofrenia rischiano “trattamenti disumani” che contrastano l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo; e per contenere la sua pericolosità sociale ha ordinato il suo ricovero in una “Rems-Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza”. In vista dell’espulsione l’uomo era stato già trasferito dal carcere di Pavia nel centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria, dove la polizia, una volta revocata l’espulsione, ha scritto venerdì 25 agosto alla Procura di Milano per chiedere di indicare la Rems: “Urgente, in quanto questo centro procederà oggi stesso alle dimissioni dello straniero dalla struttura”. Ma la polizia del centro di permanenza per il rimpatrio di Roma non aspetta: già il giorno successivo, sabato 26 agosto, conferma le dimissioni dell’uomo (di cui non tiene conto della pericolosità sociale), e aggiunge solo che l’ex detenuto “dichiarava domicilio presso una onlus” di Milano. Ma fino a ieri nessuno l’aveva visto o sentito.