Un territorio fragile: le conseguenze dei recenti smottamenti nella provincia

La provincia nella quale viviamo si è dimostrata ancora una volta fragile dal punto di vista geologico. Bastata una giornata di pioggia e vento per farci ricordare quanto sia delicato il nostro territorio. Le strade provinciali 72 e 62 sono state chiuse al traffico in alcuni tratti a causa di due smottamenti che si sono verificati sulle pareti rocciose sovrastanti.

Dopo i primi interventi dei vigili del fuoco e i sopralluoghi iniziali, i tecnici della Provincia hanno deciso di sospendere la circolazione tra Lierna e la frazione di Fiumelatte, e tra Taceno e la località Pennaso nel comune di Bellano, fino a nuova comunicazione. Per ripristinare la sicurezza del transito delle vetture, sarà necessario eseguire verifiche più approfondite sulla parete rocciosa e, nel caso di Varenna, ripristinare la rete di protezione paramassi divelta dallo smottamento.

Quanto accaduto non era certo imprevisto. La protezione civile aveva diramato lunedì una preallerta di codice rosso per rischio idrogeologico. Secondo dati recenti, oltre il 70% del territorio provinciale è classificato come ad alto rischio di frane e alluvioni. La frana caduta sulla provinciale 72 è avvenuta a pochi chilometri di distanza dallo smottamento che lo scorso maggio ha colpito le gallerie stradali, causando la chiusura della circolazione tra Lierna e Varenna per più di un mese. Solo poche settimane fa, le reti paramassi hanno evitato la chiusura della super 36, fermando le rocce che si erano staccate dal monte San Martino sopra la località Pradello. Resta da capire quali ulteriori conseguenze avranno i due smottamenti avvenuti nelle ultime ore tra lago e Valsassina.

È importante riflettere su queste situazioni e prendere provvedimenti per la messa in sicurezza del nostro territorio. Le autorità competenti devono investire nelle necessarie verifiche e lavori di prevenzione, per evitare che eventi simili si ripetano in futuro. La tutela dell’ambiente e la salvaguardia delle persone che vivono in queste zone devono essere una priorità assoluta. Speriamo che le conseguenze dei recenti smottamenti siano limitate e che si possano adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza di chi abita e transita in questi territori fragili.

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