La relazione tecnica del medico legale, presentata alla Procura, ha confermato le preoccupazioni degli investigatori sul caso di Giulia Tramontano, la donna di 29 anni residente a Senago, e del suo bambino, che secondo le analisi assumevano da tempo veleno per topi.

Secondo quanto riportato da Prima Milano Ovest, le analisi hanno riscontrato tracce di sostanze tossiche sia in Giulia che nel feto, compatibili con il veleno per topi (il bromadiolone) trovato nella casa del delitto a Senago durante il primo sopralluogo degli inquirenti. Sia nel sangue che nei capelli della madre, sia nei tessuti e capelli fetali sono emerse queste risultanze.

Le analisi avrebbero rilevato una quantità di sostanza tossica tale da definire un “incremento” nella somministrazione negli ultimi mesi e mezzo.

Inoltre, secondo i periti, nessun colpo inferto da Alessandro Impagnatiello sarebbe stato fatale per Giulia Tramontano. Il primo colpo, dato alle spalle nella zona del collo e dell’arteria succlavia, potrebbe spiegare perché il corpo di Giulia non presentasse segni di difesa.

Queste nuove informazioni confermano la gravità del caso e gettano ulteriori ombre sulla vicenda di Giulia Tramontano e del suo bambino. Sarà compito della Procura di Milano approfondire ulteriormente le indagini per fare luce su questa tragica vicenda.

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