Arresto e detenzione ingiusta per un turista ungherese a Roma
Gego Hatey, un turista ungherese di 40 anni, è stato arrestato per errore a Roma il 3 agosto e ha trascorso tredici giorni nel carcere di Rebibbia. Questo è stato un duro colpo per Hatey, che si trovava a Roma per un soggiorno romantico con la sua futura moglie. È stato poi rilasciato dai giudici della sezione feriale della Corte d’Appello di Milano.
Hatey è stato vittima di un furto di documenti nel 2006, che sono stati utilizzati per aprire e chiudere alcune società in Lombardia che poi sono fallite. Tuttavia, Hatey ha dimostrato di non essere mai stato in Italia e i giudici hanno rilevato che l’uomo è stato processato senza essere stato informato. Una volta scoperto l’errore, Hatey è stato rimandato a casa ma non ha ancora ottenuto l’assoluzione completa.
L’avvocato di Hatey, Massimiliano Scaringella, ha dichiarato che il suo cliente desidera l’assoluzione completa, in quanto ha subito il furto dei documenti in Ungheria. Qualcuno ha utilizzato la sua identità per aprire società in Italia senza versare i contributi ai dipendenti. Successivamente, Hatey è stato indagato, processato e condannato a un anno di reclusione senza mai essere informato dalle autorità italiane.
Hatey è arrivato a Roma il 2 agosto e il giorno dopo ha trovato i poliziotti ad attenderlo fuori dal suo hotel. Ha cercato di spiegare loro che c’era un errore e che non era la persona cercata, ma è stato comunque arrestato. È stato portato a Rebibbia dove non poteva comunicare con i suoi parenti o con il consolato. È stato un periodo molto difficile per lui.
Durante la sua detenzione, Hatey ha scoperto di essere stato indagato nel 2008 e condannato nel 2014, ma non gli è mai stata notificata alcuna sentenza. Se avesse saputo di essere stato condannato ingiustamente per un anno, non sarebbe mai venuto a Roma. Ora il turista ungherese sta valutando se procedere con una richiesta di risarcimento. Il trauma che ha vissuto è stato enorme e nessuna somma di denaro potrà mai compensarlo completamente.
