Una donna di 43 anni è stata colpita da un veicolo fuori controllo e da un palo divelto. Le prime cure sono state prestate da una giovane dottoressa fuori servizio, poi è stata sottoposta a un intervento chirurgico al Niguarda. Martedì è morta Francesca Quaglia, investita da un camion mentre era in bicicletta.

La macchina coinvolta nell’incidente si è ribaltata e si è schiantata sulla strada e sul marciapiede di corso 22 Marzo, colpendo Oksana e la sua bicicletta verde tiffany. È stato come essere colpiti da un missile. Testimoni hanno raccontato di aver visto la macchina volare. Fortunatamente, grazie ai medici del Niguarda e a una giovane dottoressa fuori servizio che si trovava in strada, Oksana non è diventata la sesta vittima ciclista di Milano negli ultimi otto mesi. La dottoressa ha cercato di bloccare l’emorragia con una cintura e l’aiuto di altri passanti.

Questo ennesimo incidente arriva solo 24 ore dopo la morte di Francesca Quaglia, uccisa da un camion mentre era in sella alla sua bicicletta. Lunedì è stato Nicola Zezza, un 89enne, a essere travolto da un taxi vicino al Duomo. Tutto ciò è avvenuto in corso 22 Marzo, a pochi chilometri di distanza, una strada urbana molto trafficata. Oksana, una donna ucraina di 43 anni, è stata investita da una Smart guidata da una donna di 73 anni con il marito di 78 anni come passeggero. La macchina si è ribaltata e Oksana non ha avuto scampo. È stata colpita dal veicolo e dal palo divelto di un cartello stradale. La sua bicicletta è stata piegata in due. È stata portata d’urgenza al Niguarda, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico per lesioni gravi, in particolare al bacino. Le sue condizioni sono gravi.

I ciclisti, che hanno protestato anche ieri, parlano di una “strage senza fine” e chiedono maggiore sicurezza sulle strade, oltre alle piste ciclabili e alle zone 30. Milano, una città completamente piatta, ha visto un aumento del numero di ciclisti negli ultimi anni a causa delle restrizioni alla circolazione e dei blocchi all’accesso al centro. Tuttavia, c’è ancora molto da fare per la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti, soprattutto se confrontata con il Nord Europa.

I numeri sollevano anche una questione politica. A partire da ottobre, il Comune vieterà l’accesso in città ai camion senza sensori per l’angolo cieco. Il sindaco Beppe Sala ha chiesto l’aiuto del ministro Matteo Salvini per studiare un nuovo piano per la sicurezza dei ciclisti. Il ministro ha risposto positivamente e si terrà al più presto un incontro con i principali produttori italiani di biciclette per discutere di sicurezza, investimenti e tecnologia delle biciclette.

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