Sgombero degli ex bagni pubblici di via Esterle: liberata l’area dagli occupanti abusivi. Tuttavia, la Lega protesta contro la destinazione a moschea, temendo la trasformazione del quartiere in una zona franca islamica.

Ieri mattina è stato effettuato lo sgombero degli ex bagni pubblici di via Esterle. La polizia, in assetto anti sommossa, è intervenuta per liberare lo stabile dagli occupanti abusivi. I locali, di proprietà del Comune, erano stati occupati per circa sei anni. Ora sono stati assegnati, tramite un bando, alla Casa della cultura islamica, che ha l’autorizzazione per la costruzione di una moschea, la prima regolare di Milano.

Durante lo sgombero, avvenuto all’alba, si sono verificati momenti di tensione e attivisti dei movimenti per il diritto alla casa sono saliti sul tetto per protestare. I centri sociali hanno sempre sostenuto le famiglie di stranieri che abitavano in quei locali, situati ai civici 15-17 della strada vicino a via Padova. Il dispositivo di ordine pubblico, organizzato dal questore Giuseppe Petronzi, era composto da agenti del Reparto mobile e della Scientifica, da carabinieri e militari della Guardia di Finanza, nonché da agenti della polizia locale. All’inizio dell’intervento, sei persone, di cui tre appartenenti all’area antagonista, sono salite sul tetto e 15 cittadini stranieri sono stati trovati all’interno dell’edificio. Circa sessanta membri di vari gruppi antagonisti cittadini si sono riuniti nella zona per solidarizzare con gli occupanti. Le operazioni di sgombero sono comunque proseguite regolarmente e i tecnici hanno liberato l’edificio dai mobili e dalle suppellettili.

Lo sgombero era necessario per liberare completamente l’immobile e consegnarlo ai nuovi assegnatari. Lo scorso 10 luglio, Palazzo Marino aveva concesso il diritto di superficie dell’area alla onlus islamica che aveva vinto il bando. Presto inizieranno i lavori per la costruzione della moschea. Alcuni giorni fa, gli attivisti di “Ci siamo Rete solidale” avevano annunciato che avrebbero combattuto contro lo sgombero degli occupanti, per i quali il Comune, secondo gli antagonisti, non aveva trovato alcuna soluzione abitativa alternativa ai vecchi bagni pubblici. Si tratta di circa quaranta persone, tutte straniere, con lavori precari o senza documenti.

La Lega interviene tramite l’eurodeputata e consigliere comunale Silvia Sardone e il segretario provinciale Samuele Piscina: “Dopo oltre sei anni di occupazione abusiva da parte di centri sociali e immigrati irregolari, finalmente l’immobile comunale di via Esterle è stato sgomberato. Ringraziamo il questore e le forze dell’ordine per il successo dell’operazione. Riportare la legalità è molto importante, soprattutto contro chi è un professionista dell’illegalità. La rete Noi ci siamo è infatti protagonista di numerose occupazioni in tutta la città, tra cui quella recente sventata in una giornata in via Fortezza. Sullo sfondo rimane il lassismo del Comune di Milano che ha accettato questa indecente occupazione di un immobile comunale per anni, senza fare nulla. Si parla inoltre di trattative per la sistemazione degli abusivi, è vergognoso che Palazzo Marino si metta a interloquire con chi delinque da anni. Ora ha dato l’ok per lo sgombero solamente perché l’area è destinata a moschea. Spiace constatare l’atteggiamento del Comune guida Pd: silenzio totale sulle occupazioni di case popolari ed edifici dismessi, impegno a trovare soluzioni quando si deve fare la moschea. Segnaliamo, tra l’altro, che quest’area non è adeguata e non ha i requisiti per la realizzazione di una moschea. Inoltre la zona di via Padova ha già al momento due moschee (irregolari, ndr) e i cittadini sono estremamente contrari a questa destinazione d’uso dell’immobile”. Il rischio, secondo la Lega, è di “fare di via Padova un ghetto islamico”.

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