Il dibattito sul senso unico per le biciclette in via Galvani a Busto Arsizio continua a infiammare la città. Tutto è iniziato quando il leghista Francesco Enrico Speroni ha contestato l’istituzione del senso unico in questa strada vicina al centro. Speroni, noto per la sua passione per la bicicletta, ha minacciato di rendersi invisibile ai radar della sezione cittadina della Lega se fosse stato vietato il doppio senso di marcia in via Galvani. Questa strada è particolarmente importante per lui in quanto gli permette di andare e tornare a casa in bicicletta senza dover fare grandi deviazioni. Per questo motivo, ha chiesto almeno il mantenimento del doppio senso per le biciclette. Sorprendentemente, Palazzo Gilardoni ha dato credito a questa richiesta e ha realizzato una pista ciclabile che consente di pedalare contromano, lasciando l’altro senso, quello del nuovo divieto, alle auto e ai ciclisti stessi. Questa soluzione ha lasciato molti cittadini perplessi e preoccupati per la sicurezza. Sembrerebbe che il codice della strada, pur essendo molto rigido con chi supera i limiti di velocità, sia molto più permissivo con persone come Speroni. Questo ha scatenato l’indignazione di molti, compresi coloro che da tempo si chiedono perché una strada così stretta come via Galvani fosse ancora a doppio senso. È incredibile come in Italia diventi possibile l’impossibile quando chi comanda interpreta le norme a suo piacimento. Molti cittadini si chiedono perché le richieste di miglioramento della viabilità vengano spesso ignorate, mentre una richiesta come quella di Speroni venga accolta. È frustrante vedere come vengano messe in atto tutte le strategie per ignorare le richieste della gente, senza chiedere scusa o ammettere gli errori commessi. Questo atteggiamento delle autorità potrebbe far sentire offesi tutti quei cittadini che si sono visti chiudere la porta in faccia quando avevano bisogno di risolvere altre questioni più importanti. Speriamo che questa situazione possa trovare una soluzione equa e che i cittadini vengano ascoltati e rispettati.