La Russia ha annunciato che il sistema missilistico strategico Sarmat è stato posto in modalità di combattimento, aumentando il livello di allerta. Questa notizia è stata confermata dal capo dell’Agenzia spaziale russa, Yuri Borisov. Inizialmente, si pensava che il primo Sarmat sarebbe stato operativo alla fine del 2022, ma il presidente Vladimir Putin aveva annunciato che sarebbe stato pronto per l’uso nel febbraio 2023. I missili Sarmat, noti anche come SS-30 Satan 2, possono trasportare dieci o più testate nucleari e hanno la capacità di colpire qualsiasi obiettivo nel mondo. Sono estremamente potenti, con un peso superiore alle 200 tonnellate e una velocità 20 volte superiore a quella del suono. Secondo i russi, sono impossibili da intercettare.

Nel frattempo, il capo dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, Kyril Budanov, ha dichiarato che la base aerea di Pskov è stata attaccata da droni lanciati dal territorio russo. Questo attacco ha causato la distruzione di due aerei da trasporto Il-76 e il grave danneggiamento di altri due. Budanov ha affermato che l’attacco è stato condotto dal territorio della Russia, senza specificare se è stato effettuato dall’intelligence militare ucraina o da partigiani russi.

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha sottolineato che senza la Crimea e il Donbass non può esserci una pace sostenibile in Ucraina e nell’area europea. Zelensky ha criticato la Russia e il presidente Putin, definendo il loro comportamento come debole e basato sul terrore. Ha affermato che la forza non si trova nell’attacco aerei pacifici o nella fuga su mezzi blindati, ma nella capacità di mantenere le proprie parole e promesse. Zelensky ha anche ringraziato l’Italia per il suo sostegno all’Ucraina.

Inoltre, la Russia ha ritirato i suoi sistemi missilistici S-300 dalle Isole Curili, secondo un’analisi delle immagini satellitari. Gli esperti militari ritengono che questo possa essere dovuto ai crescenti attacchi di droni ucraini e che la Russia potrebbe spostare questi sistemi in altre regioni per proteggere le strutture lungo il confine. Secondo un docente dell’Università di Tokyo, potrebbero anche essere stati inviati vecchi carri armati e obici in Ucraina.

Questi eventi confermano la tensione tra Russia e Ucraina e la preoccupazione per una possibile escalation del conflitto. La situazione rimane instabile e incerta, e solo il tempo dirà come si evolveranno gli eventi.

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