La tragedia della collisione di Überlingen: un incidente aereo che ha lasciato il segno nella storia

Il 1 luglio 2002, vicino alla città tedesca di Überlingen, si è verificato un terribile incidente aereo che ha causato la morte di 71 persone a bordo dei due aerei coinvolti. Questo disastro è passato alla storia come la collisione di Überlingen.

Il primo aereo coinvolto in questo tragico incidente era un Tupolev Tu-154M della compagnia russa Bashkirian Airlines, con a bordo 60 passeggeri e 9 membri dell’equipaggio. Stava volando da Mosca a Barcellona e la maggior parte dei passeggeri erano bambini provenienti dalla regione russa della Baschiria. Questi bambini erano stati invitati in Spagna dall’Unesco per mostrare le loro abilità artistiche nella regione della Costa Daurada.

L’altro aereo coinvolto era un cargo jet Boeing 757-200 della Dhl, che stava volando da Bergamo a Bruxelles. A bordo c’erano il comandante britannico Paul Phillips e il primo ufficiale canadese Brant Campioni. Verso le 21.35, i due aerei si trovavano nello spazio aereo tedesco, anche se il controllo del traffico aereo era gestito dalla società svizzera Skyguide. Quella sera, c’era solo un controllore di turno, Peter Nielsen, che stava lavorando su due postazioni contemporaneamente e non si è accorto subito del rischio di collisione tra i due velivoli.

Quando Nielsen si è reso conto del pericolo imminente, ha immediatamente contattato il volo Bashkirian e ha ordinato al comandante di scendere di 1000 piedi per evitare la collisione con il volo Dhl. Il Tupolev russo ha seguito l’ordine di Nielsen, ma in quel momento il sistema di controllo anticollisione (Tcas) ha dato ai piloti l’ordine di salire di quota. Allo stesso tempo, il sistema avionico del volo Dhl ha ordinato all’equipaggio di scendere. Il comandante del volo Dhl ha seguito l’ordine del Tcas e ha cercato di comunicarlo a Nielsen, ma senza successo. In quel momento, infatti, il controllore stava comunicando con i piloti del volo russo e non sapeva che anche il volo Dhl stava scendendo alla stessa quota del volo Bashkirian.

Alle 21.35, i due aerei sono entrati in collisione a un’altitudine di 34.890 piedi. Lo stabilizzatore verticale del Boeing Dhl ha tagliato la fusoliera del Tupolev, facendolo esplodere con una violenza tale che i resti si sono dispersi in un’ampia area. Il Boeing è precipitato per oltre sette chilometri prima di schiantarsi in una zona boscosa vicino al villaggio di Taisersdorf. L’impatto è stato così violento che i due motori sono stati ritrovati a centinaia di metri dal luogo dell’incidente.

Le cause di questo incidente sono state molteplici. Quella sera, Nielsen era da solo nella torre di controllo, nonostante il regolamento richiedesse la presenza di almeno due controllori per evitare problemi. Inoltre, a causa dei lavori di manutenzione all’impianto radar, il sistema ottico di allarme pre-collisione era stato disattivato. Nielsen ha rifiutato di contattare un tecnico per risolvere il problema. Gli investigatori hanno scoperto che un sistema di allarme pre-collisione a breve termine aveva suonato 32 secondi prima dell’impatto, ma nessuno lo ha sentito perché si trattava di un suono difficile da riconoscere. Inoltre, la linea telefonica principale della Skyguide non funzionava a causa dei lavori, mentre la linea secondaria aveva dei problemi. Questo ha impedito agli operatori dell’aeroporto di Karlsruhe di avvisare Nielsen dell’imminente tragedia.

Gli investigatori svizzeri hanno concluso che il volo russo si trovava 33 metri più in basso rispetto alle indicazioni di Nielsen e che se entrambi gli aerei avessero seguito le istruzioni del Tcas anziché quelle di Nielsen, la collisione avrebbe potuto essere evitata. La Federazione Russa ha sottolineato nel suo rapporto che il Tupolev non avrebbe potuto seguire le istruzioni del Tcas perché si trovava già a 35.500 piedi. Nielsen aveva fornito al volo russo informazioni errate sulla posizione del volo Dhl, l’unico dei due aerei che avrebbe potuto comunicare la sua posizione all’operatore e quindi evitare la collisione. Dopo la tragedia, Nielsen si è dimesso, distrutto dalla colpa.

La tragedia di Überlingen non si è conclusa con la morte delle 71 vittime, di cui 45 erano bambini. Due anni dopo, il 24 febbraio 2004, il controllore del traffico aereo Pieter Nielsen è stato assassinato davanti alla sua casa. L’architetto Vitaly Kaloyev, che aveva perso la moglie e i due figli nell’incidente aereo, ha sparato a Nielsen. A causa della grave perdita della sua famiglia, Kaloyev soffriva di un grave esaurimento nervoso che lo ha portato a compiere questo folle gesto nei confronti dell’uomo che aveva contribuito a portargli via i suoi cari.

Nel 2005, Kaloyev è stato condannato a otto anni di carcere, ma nel 2007 la Corte Suprema svizzera ha ordinato la sua liberazione, tenendo conto della sua disperazione per aver perso tutta la sua famiglia nell’incidente aereo. Nel 2004, gli investigatori hanno stabilito che Peter Nielsen non era responsabile dell’accaduto, ma che la responsabilità era della Skyguide. La società è stata accusata di omicidio colposo insieme a otto dei suoi dipendenti, per i quali la Procura svizzera ha richiesto condanne da 8 a 15 mesi di detenzione per omicidio per negligenza. Inoltre, il tribunale di Costanza, in Germania, ha stabilito che anche il governo tedesco era responsabile civilmente, poiché l’incidente è avvenuto nello spazio aereo tedesco. Nel 2009, i parenti delle vittime della collisione hanno chiesto un risarcimento danni pari a 600 milioni di dollari alle due aziende responsabili del controllo della sicurezza aerea.

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