La morte di una giovane donna di origine egiziana di 22 anni, avvenuta il 27 giugno 2022, continua ad essere oggetto di indagini. Dopo essere precipitata dal balcone della sua abitazione, insieme al bambino che portava in grembo, i familiari della vittima si sono rivolti all’avvocato Gaspare Carmelo Sidoti per opporsi all’archiviazione del caso richiesta dalla Procura di Monza.

La ragazza, al quinto mese di gravidanza, è caduta dal secondo piano di una palazzina a Brugherio, perdendo la vita insieme al suo bambino. Inizialmente, i Carabinieri della Compagnia di Monza e i colleghi del Nucleo Investigativo del capoluogo brianzolo hanno escluso la possibilità che la giovane fosse stata gettata giù dal balcone, poiché non sono state trovate tracce di colluttazione nell’appartamento o sul balcone.

Si è quindi ipotizzato che si sia trattato di un gesto disperato e volontario, come testimoniano alcune voci che parlano di litigi e urla nell’appartamento prima della tragica caduta. È emerso che, oltre alla vittima, nell’abitazione erano presenti il marito e i parenti di lui, e che effettivamente si era verificato un pesante litigio. La giovane donna, che in Egitto viveva con una certa libertà, si sarebbe ritrovata improvvisamente sposata e incinta una volta arrivata in Brianza, senza potersi più godere la giovinezza della sua età a causa delle restrizioni imposte dalle famiglie di entrambi i coniugi.

I messaggi inviati dalla ragazza ai suoi parenti testimoniano il suo senso di prigionia, ma non ci sono prove che il marito l’abbia spinta a compiere un gesto così estremo, almeno secondo la Procura di Monza. Questa tesi viene però contestata dai familiari della ragazza, che sostengono che ci siano elementi da approfondire e chiederanno la riapertura delle indagini.

L’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza è prevista per ottobre. Sarà in quel contesto che si deciderà se le indagini verranno riaperte o se il caso verrà definitivamente archiviato. Nel frattempo, la famiglia della giovane donna continua a lottare per fare luce sulla sua morte e ottenere giustizia per lei e per il suo bambino non nato.

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