Si allarga il contagio da Peste Suina Africana in provincia di Pavia che arriva ora a toccare anche la Lomellina: riscontrato contagio in un allevamento di Dorno.

L’allarme per la Peste Suina Africana continua a crescere nella provincia di Pavia. Il virus si sta diffondendo sempre di più sul territorio e ora è arrivato anche nella Lomellina, dove è stato riscontrato un nuovo focolaio in un allevamento di Dorno.

Si tratta di un’azienda agricola con 1.200 capi, situata vicino a Zinasco, la zona finora più colpita dalla malattia, dove sono stati identificati 3 focolai in altrettanti allevamenti, tra cui uno intensivo con 8.000 suini. Proprio in questa zona, al fine di contenere la diffusione del virus, sono in corso operazioni di abbattimento di oltre 10.000 maiali infetti.

La mappa dei contagi

In Lombardia, il primo caso di contagio da Peste Suina è stato registrato lo scorso giugno a Bagnaria. Successivamente, alla fine di luglio, è stata riscontrata una nuova positività in una carcassa di cinghiale nel territorio di Ponte Nizza.

Il 19 agosto scorso è stato individuato un nuovo caso di positività in un allevamento di suini a Montebello della Battaglia. Questo è il primo focolaio riscontrato in un’azienda agricola.

Sempre nella provincia di Pavia è stato riscontrato il primo caso di positività al virus in Oltrepò da abbattimento: un cinghiale abbattuto in Valle Schizzola durante le operazioni di depopolamento è risultato contagiato dalla malattia.

“Livello di attenzione altissimo”

In merito ai focolai di Peste Suina Africana, la Regione Lombardia ha dichiarato che il livello di attenzione è altissimo e le strutture del servizio veterinario regionale stanno lavorando per monitorare costantemente la situazione.

Al fine di contenere il virus il prima possibile, dalla sede di Palazzo Lombardia fanno sapere che i Carabinieri Forestali saranno inviati per intensificare i controlli sul campo, sulle strade e nella catena logistica legata alla movimentazione dei suini.

Inoltre, in accordo con il Ministero della Difesa, verranno formate squadre specializzate di “bioselettori” per contenere la popolazione di cinghiali, principale veicolo di trasmissione del virus PSA.

Si sta cercando di contenere la diffusione di una malattia che non è pericolosa per l’uomo, ma che, se fuori controllo, potrebbe avere effetti devastanti sull’industria suinicola lombarda. Tale settore rappresenta la metà dei maiali allevati in Italia ed è il principale fornitore per le filiere dei salumi italiani più conosciuti e apprezzati al mondo.

“La Regione Lombardia conferma la massima attenzione, a tutti i livelli, per contenere la diffusione di una malattia che non è pericolosa per l’uomo, ma che, se fuori controllo, potrebbe avere effetti devastanti sull’industria suinicola lombarda, che rappresenta la metà dei maiali allevati in Italia ed è il principale fornitore per le filiere dei salumi italiani più conosciuti e apprezzati al mondo”, ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi.

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