Un uomo di 77 anni è stato arrestato per l’omicidio di suo figlio e il giudice ha deciso che dovrà scontare la sua pena in carcere. Nonostante l’età avanzata dell’uomo, il giudice ha stabilito che c’è un pericolo di reiterazione del crimine a causa della sua mancanza di controllo sugli impulsi. Inoltre, c’è il timore che possano sorgere nuove liti all’interno della famiglia, considerando la natura dominante del padre. Nonostante le figlie e la moglie abbiano accolto l’uomo a casa, il giudice teme che possano essere influenzate a rilasciare dichiarazioni a suo favore. L’uomo è stato trasferito in una cella di sicurezza presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII, a causa della sua situazione simile a quella di un tossicodipendente che si è suicidato in carcere. L’uomo sostiene di aver avuto l’intenzione di spaventare suo figlio, ma non di ucciderlo. Tuttavia, ci sono elementi che indicano il contrario, come il fatto che avrebbe chiesto al personale medico di verificare se suo figlio fosse ancora vivo per poterlo uccidere definitivamente. Durante una lite tra i due, il padre avrebbe preso un coltello, ma sua moglie glielo aveva tolto dalle mani. Successivamente, il figlio ha scaraventato un televisore a terra e il padre ha preso l’arma del delitto e ha inflitto tre pugnalate all’addome del figlio, nonostante le sue suppliche di smettere. L’ordinanza giudiziaria parla di pericolosità sociale e di incontenibile violenza da parte dell’omicida.

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