La tendenza attuale in città non vuole più grandi bouquet di fiori, ma preferisce composizioni minimaliste o addirittura piante da adottare. E tra queste, la gramigna sta diventando molto popolare.

La moda, le tradizioni immutabili, il bon ton. Le tendenze, le stranezze e i tic. Il fascino. Questa è la timeless milanese, che (spesso) anticipa i tempi. Due punti di vista, anche generazionali, sulla nostra amata città. Lina Sotis e Michela Proietti raccontano tutto questo e altro ancora nella nuova rubrica che trovate ogni domenica su milano.corriere.it. Nella prima puntata, Lina e Michela hanno composto un inno giocoso alla nuova regina di Milano: la “Perennial”. Poi, tra cene a doppio turno, shorts imperdonabili, l’elogio dei nonni perfetti e dei single che non si corteggiano tra loro. Poi ci sono i tatuaggi, fuori moda, l’antico vizio di tradire il partner in vacanza, i cacciatori di opportunità fotografiche nei luoghi privati, i don (con i muscoli) alle grigliate e il giovanilismo rampante. Oggi, la nuova puntata. Buona lettura!

Sì, fatemi piantare una Paulownia, l’albero che cresce più in fretta, richiede poca manutenzione e costa meno. È quello che piace di più alla creatrice di Floralia Elisabetta Falck e quello che consiglia la regina della moda casual-chic Luisa Beccaria. È caduto un albero in piazza San Marco, vorrei piantare io la Paulownia vicino alle due sculture. Con un sottofondo di gramigna, che non richiede cure, cresce liberamente e sopporta tranquillamente i bisogni dei cani. Sarebbe una bellissima risposta semplice per il Comune. Sbrigatevi a darmi il permesso! (Lina Sotis)

Una volta c’erano le rose, che dovevano essere per forza in numero dispari. Per la gioia del portafoglio del fidanzato sono arrivate le “mono-porzioni” dentro a un vasetto di zinco, molto apprezzate dalle fidanzate molto esigenti. È stata poi la volta (ancora molto in voga) del minimalismo armaniano con Armani Fiori, con varietà di fiori “particolari” (aggettivo molto usato a Milano per indicare qualcosa non ancora codificato esteticamente): helicornie, ornitogalli e intrecci di foglie. Di solito vengono esposti in ampolle dall’effetto marmorizzato e sono considerati molto più chic del bouquet del fioraio sotto casa “che tra l’altro è caro come il fuoco”. Certamente ci sono loro, le meravigliose e insostituibili peonie. Ma per dichiarare il proprio amore a una persona ora bisogna piantare un albero. I più trendy e ambientalisti non vanno dal fioraio, ma navigano su Treedom e adottano un albero per la fidanzata, che lo potrà vedere crescere, non appassisce ed è eterno. A Milano c’è un acero alla Biblioteca degli Alberi che è l’albero di Sabrina. Sopra di esso c’è una targhetta: “Mi dici una parolina?”, perché Sabrina Boldrocchi – che era molto amata a Milano – voleva sentirsi amata. Il suo compagno Dodo glielo ha piantato dopo la sua scomparsa e lunedì alle 18.30 chi le ha voluto bene si ritrova in via de Castilla e poi va a bere al Barotto, il bar più chic di Milano. (Michela Proietti)

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