L’incidente accadde il 28 marzo del 1956 a Brandizzo, causando la morte di Luigi Beretta e Evasio Innocenti. La moglie di Luigi, Maria Beretta, di 97 anni, ha pianto quando ha visto le immagini dell’incidente in televisione. Maria è ancora una donna lucida nonostante la sua età avanzata. Suo marito era morto quando aveva solo due anni e il ricordo di lui è affidato a una foto incorniciata a casa. Non ricevettero indennizzi per l’incidente sul lavoro e non ci furono processi, sua madre liquidò tutto come “una fatalità”.

Tuttavia, non fu una fatalità. Quello che colpisce è la sconcertante serie di analogie tra questa sciagura e quella avvenuta a Brandizzo nella notte tra il 30 e il 31 agosto scorso. Entrambe le tragedie si sono verificate nella stessa stazione, con gli operai impegnati nella manutenzione delle rotaie. La maggior parte dei lavoratori proveniva da Borgo Vercelli, poiché erano dipendenti della Cooperativa Operaia locale. Quando la cooperativa fallì, furono assorbiti dalla Si.Gi.Fer., la stessa società per cui lavoravano le cinque vittime dell’incidente di fine agosto. Le dinamiche delle due tragedie sono simili, con il treno che sopraggiunge senza che nessuno se ne accorga.

Una cronaca de La Stampa dell’epoca racconta storie e scenari che sembrano usciti da un romanzo di Steinbeck. A Borgo Vercelli, molte famiglie vivevano di quel pericoloso lavoro, un destino duro che colpiva i più poveri e veniva trasmesso di generazione in generazione. Gli incidenti mortali erano all’ordine del giorno, con altri quattro operai falciati da un treno rapido proveniente da Milano. Addirittura, il padre di Evasio Innocenti perse la vita negli stessi binari nel 1936.

Le parole di Pino Innocenti, figlio di Evasio, riflettono il sentimento di scoramento per le famiglie e il fatto che settant’anni sembrano essere trascorsi invano. Anche Ivana, figlia di Maria Beretta, esprime lo stesso pensiero. Suo padre era un operaio e sua madre non volle più avere altri legami dopo la sua morte. Ivana non ha voluto far vedere a sua madre le immagini della sciagura per non preoccuparla, ma l’altra sera le è capitato di vederle. Sua madre ha capito tutto e ha pronunciato solo le parole “non è possibile” prima di tacere. Ivana ha voluto fotografarla per non far sparire quel momento in cui è tornato tutto alla luce. Tutto deve essere ricordato.

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