Una studentessa con deficit cognitivo è stata bocciata a giugno, ma il Tribunale amministrativo lombardo l’ha promossa e la settimana prossima la manderà in classe con i suoi compagni. La motivazione è che è stata ritardata l’applicazione del suo piano di studi personalizzato e non è stata in grado di rimanere al passo con gli altri studenti. Questa decisione ha portato un grande sollievo alla famiglia della quindicenne che frequenta il liceo linguistico Maffeo Vegio di Lodi.
Nel mese di giugno, quattro insufficienze vicine al voto 5 avevano causato la bocciatura della ragazza. Tuttavia, dato che a febbraio le era stata diagnosticata una patologia e la scuola aveva iniziato ad occuparsene solo a maggio, il giudice ha riconosciuto il ritardo nelle procedure e ha annullato la bocciatura, permettendole di essere riammessa.
Quindi, lunedì, l’alunna potrà tornare regolarmente a scuola e non perderà l’anno. Secondo i giudici, “la studentessa ha un deficit cognitivo, ma il suo piano personalizzato è stato adottato dalla scuola solo a maggio”, nonostante la diagnosi risalga a febbraio.
Il Tribunale amministrativo lombardo ha quindi riconosciuto che la presentazione del piano educativo personalizzato in questi casi è stata tardiva. Un ritardo che, secondo il giudice, non avrebbe permesso alla ragazza di superare le sue difficoltà e rimanere al passo con i suoi compagni.
Il presidente del Tribunale amministrativo Daniele Dongiovanni ha annunciato venerdì la sospensione della decisione di non ammissione della ragazza, supportando la tesi degli avvocati della famiglia, esperti in materia, Vincenzo La Cava e Massimiliano Pantano, che si sono dichiarati soddisfatti. Secondo la legge, come previsto dal Ministero dell’Istruzione, il piano educativo personalizzato deve essere adottato immediatamente dopo la diagnosi.
Nelle settimane scorse, anche il Tribunale amministrativo del Lazio ha annullato la bocciatura di una ragazza con sei insufficienze. Tuttavia, su questo caso si discuterà in tribunale nel maggio 2024. Quindi la vicenda non ha ancora una soluzione definitiva. D’altra parte, il caso di Lodi si è risolto con il ritorno imminente della ragazza tra i banchi di scuola.