Il professore di diritto ed economia dell’Itis Curie-Sraffa, Pietro Marinelli, non dovrà affrontare un processo per la sua interruzione durante uno spettacolo sulla Shoah. La decisione è stata presa dal gip di Milano, che ha accettato la richiesta di archiviazione per le accuse di incitamento all’odio razziale e discriminazione.
Lo scorso 26 gennaio, il professore ha attirato l’attenzione per aver interrotto uno spettacolo dedicato alla Shoah presso lo Spazio Teatro 89 di Milano. Durante la rappresentazione di “Herr Doktor”, che trattava il regime fascista, il professore si è alzato in piedi e ha urlato che i numeri delle vittime ebraiche erano ingigantiti e che i morti li aveva causati la Germania.
Questo episodio ha portato alla sospensione del professore dall’insegnamento per cinque mesi e ha attirato l’attenzione del governo. Tuttavia, durante le indagini, non è stato possibile dimostrare la serialità delle sue espressioni, considerate estemporanee.
Non è la prima volta che il professore si trova al centro delle polemiche. Ha espresso opinioni contro l’obbligo vaccinale e le norme anti-COVID, ma anche nel 2017 è stato coinvolto in un caso a Corsico. In quell’occasione, una studentessa musulmana che stava osservando il Ramadan non si era alzata in piedi quando il professore era entrato in classe, a causa della sua condizione di digiuno. Il professore aveva definito questa pratica religiosa disumana, mettendo in imbarazzo la giovane.
Nonostante le contestazioni e le polemiche, il professore non dovrà affrontare un processo per il suo comportamento durante lo spettacolo sulla Shoah. La decisione del gip di Milano ha archiviato il caso, ritenendo che non ci siano elementi sufficienti per sostenere le accuse di incitamento all’odio razziale e discriminazione.

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