La morte di Gianluca Maffeis, avvenuta il 29 giugno all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, è ancora avvolta nel mistero. Dopo più di due mesi dall’autopsia effettuata sul suo corpo senza vita, i risultati sono finalmente stati resi noti. Secondo il dottor Luca Tajana dell’università di Pavia, la causa del decesso potrebbe essere ricondotta alla forte pressione sul nervo vago, che ha portato all’arresto cardiocircolatorio.
L’autopsia ha rivelato che le mani del fratello minore, Lorenzo, erano strette con forza attorno al collo di Gianluca. Tuttavia, gli accertamenti hanno escluso la strangolazione come causa della morte. È possibile che le particolari condizioni psicofisiche in cui versava Gianluca, che assumeva farmaci per alleviare un disagio psicologico, abbiano contribuito al suo decesso.
La sera della tragedia, i due fratelli erano andati in discoteca a Seriate. Sembrerebbe che Gianluca abbia avuto una discussione con un’altra persona, forse a causa di una ragazza. Il fratello Lorenzo gli avrebbe consigliato di lasciar perdere. Tornati a casa, a Mozzo, verso le 5 del mattino, Gianluca sembrava diretto a letto, ma poi ha ripreso a litigare con il fratello. È stato proprio Lorenzo a chiamare il 118 nel tentativo di rianimarlo, ma senza successo.
La morte di Gianluca Maffeis ha scosso profondamente la comunità di Mozzo. Il fratello Lorenzo è attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal legame di parentela. I suoi avvocati, Rosario e Francesco Coppola, stanno difendendo la sua causa.
Restano ancora molte domande senza risposta riguardo a questa tragica vicenda. I familiari di Gianluca Maffeis e la comunità di Mozzo attendono con ansia ulteriori sviluppi e la conclusione delle indagini per fare luce su ciò che è accaduto quella notte fatale.