La recente vicenda di Zinasco, che ha visto la morte di 10 maiali ospitati nel rifugio “Progetto cuori liberi”, solleva una serie di questioni importanti sul tema degli allevamenti intensivi e sul dibattito che ruota attorno alla scelta di consumare o meno carne.
I maiali, che avevano trascorso gran parte della loro vita in brutali condizioni negli allevamenti intensivi, avevano trovato un luogo protetto nel rifugio di Zinasco. Tuttavia, a causa di un’ordinanza dell’ATS di Pavia per contrastare la diffusione della peste suina, i tecnici dell’ATS, con l’aiuto della polizia, sono entrati nel rifugio e hanno ucciso gli animali, molti dei quali ancora sani.
Gli attivisti del rifugio hanno cercato di opporsi, ma sono stati neutralizzati dalla polizia. Alcuni attivisti hanno riportato contusioni durante la colluttazione. Il servizio sanitario ha fornito assistenza medica a diversi attivisti feriti, ma non è ancora chiaro quanti di loro saranno ricoverati in ospedale.
Le immagini pubblicate dagli attivisti mostrano i corpi dei maiali che vengono scaricati in un camion con una pala meccanica, suscitando pianti, disperazione e rabbia verso coloro che hanno effettuato l’eliminazione.
La Peste Suina Africana, malattia infettiva di natura virale, ha colpito i maiali presenti nel rifugio, causando la morte di molti di loro. Questa malattia non colpisce l’uomo, ma è estremamente pericolosa per i suini e i cinghiali. Il virus è molto resistente nell’ambiente e può essere trasmesso anche dagli esseri umani se non vengono rispettate le norme di biosicurezza.
Le attività di eradicazione della malattia sono fondamentali per prevenire la diffusione del virus e proteggere sia i suini destinati al consumo umano che quelli tenuti come animali da compagnia. Tuttavia, la questione sollevata dalla LAV riguarda la disparità di trattamento tra gli animali selvatici, come i cinghiali, che vengono cacciati e contribuiscono alla diffusione della malattia, e gli animali ospitati nel rifugio, che vengono uccisi.
Questa vicenda riaccende il dibattito sul consumo di carne e sugli allevamenti intensivi. Molti individui scelgono di rinunciare alla carne per ragioni etiche, ambientali e di salute, mentre altri non sono disposti a farlo. È un tema che divide e continuerà a farlo.
La triste fine dei maiali di Zinasco ci invita a riflettere sulle condizioni in cui vivono gli animali negli allevamenti intensivi e sull’importanza di fare scelte consapevoli riguardo al nostro consumo di carne. Sono questioni complesse e delicate che richiedono un approfondimento e una riflessione collettiva.