È stato un fatto vergognoso quello che è accaduto questa mattina al rifugio “Cuori Liberi” nella provincia di Pavia, dove è stato identificato un focolaio di peste suina negli allevamenti della zona. Nonostante gli animali fossero al sicuro e isolati, senza alcuna possibilità di uscire dalla struttura e diffondere il virus, sono stati abbattuti. I volontari, che si prendevano cura amorevolmente dei suini, hanno visto vanificati i loro sforzi. Questo è quanto ha affermato in una nota Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, in merito ai fatti accaduti mercoledì 20 settembre nel pavese.

Evi definisce questa situazione come una crudele ingiustizia, in cui si uccidono animali confinati in luoghi protetti, mentre paradossalmente si permette ai cacciatori di cacciare cinghiali anche in aree urbane e protette. Poi, questi animali vengono trasportati ovunque, con il rischio di diffondere la peste suina africana. Quale logica perversa può giustificare tutto ciò?

L’eurodeputata ha sottolineato anche le modalità in cui è avvenuto l’abbattimento dei suini, definendole inaccettabili. Le forze dell’ordine, vestite in tenuta antisommossa, sono entrate nel rifugio e, dalle immagini che ho avuto modo di vedere, hanno utilizzato una forza e una brutalità inaccettabili, causando feriti tra gli attivisti. Presenterò immediatamente un’interrogazione al governo per denunciare quanto accaduto. Non è possibile che questa situazione passi inosservata né che possa creare un pericoloso precedente per tutti i maiali salvati e ospitati nei rifugi nel nostro Paese, conclude Evi.

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