Cassina Addio a Rodolfo Cremasco, titolare di una fonderia a Luisago. Il ricordo: «Papà dava anima e corpo per l’azienda, mi stava vicino»

Laura Attolico

È con grande tristezza che dobbiamo dire addio a Rodolfo Cremasco, sempre alla guida della Fonderia Cremasco. L’imprenditore, 70 anni, aveva preso il testimone dal padre Matteo, a cui è dedicata la storica Fonderia, un tempo situata a Cassina e ora a Luisago. L’azienda è cresciuta sotto le sue mani e quelle della sua famiglia. La morte di Rodolfo Cremasco arriva dopo un altro grave lutto che ha colpito la famiglia Cremasco solo tre anni fa. Il figlio Ivan, all’età di soli 42 anni, è morto dopo una lunga malattia, lasciando un vuoto incolmabile nella vita della moglie Federica e dei suoi figli, un vuoto sentito da tutti coloro che lo stimavano. Purtroppo, dopo solo un anno dalla scomparsa del figlio, il padre Rodolfo ha avuto i primi segni della grave malattia che lo ha colpito e che non gli ha permesso di continuare a guidare l’azienda che per lui era tutto.

Rodolfo Cremasco era un imprenditore instancabile, dedicato al lavoro che amava profondamente e neanche la malattia poteva distoglierlo dal pensiero della fonderia. “Mio padre guidava l’azienda di famiglia fondata da mio nonno Matteo e l’ha seguita fino a due anni fa, fino a quando la malattia glielo ha permesso. Mio padre, mia madre, mio fratello Ivan e io abbiamo costruito insieme questa azienda. Poi la prima grande perdita di mio fratello e ora mio padre. Due persone insostituibili. Mio padre era dedicato al lavoro e dava anima e corpo per la fonderia. Per lui era tutto”, ricorda commossa la figlia Elisa, che continuerà con la stessa determinazione ad amare la fonderia, seguendo l’insegnamento che il padre le ha lasciato nel cuore. “Fino a quando ha potuto, è rimasto in azienda, ma in realtà è sempre stato vicino a me. Mi chiedeva, si informava, mi dava consigli. Il suo più grande rammarico durante la malattia era di non potermi dare una mano. Lo ringrazio per tutto quello che ha fatto per me, per la donna che sono diventata. Sono certa che in Paradiso, insieme ad Ivan, continuerà a parlare di fonderia”.

L’amata moglie Rosy ha scritto un dolce pensiero per il marito: “Ti volevo tenere ancora con me, ma dicevi di essere troppo stanco. Hai ritrovato nostro figlio e ti prego, con lui, proteggici ed aiutaci ad andare avanti e a sopportare tutto questo dolore”. Anche oggi, come tre anni fa, c’è commozione e dolore tra i lavoratori della storica fonderia di Luisago, che fonde alluminio pressofuso con esperienza e competenza. Luigi Piccirillo, caporeparto con venticinque anni di lavoro nella fonderia, ricorda: “Era una brava persona, un imprenditore determinato, dal carattere forte che viveva per la sua azienda, ma di buon cuore, pronto ad aiutare le famiglie dei suoi dipendenti”. L’ultimo saluto sarà dato questa mattina alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe, preceduto dal Santo Rosario.

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