L’agente Carmine De Rosa, di 28 anni, è finito in coma dopo aver cercato di fermare la fuga del detenuto palestinese Mordjane Nazim. De Rosa è originario di Napoli e suo fratello lavora come poliziotto penitenziario a Verona. Attualmente, De Rosa è ricoverato in rianimazione all’Ospedale San Carlo di Milano, dove è stato sottoposto a un intervento neurochirurgico per evacuare un ematoma cerebrale e per la decompressione cranica. La sua situazione è stabile, ma è in attesa di ulteriori controlli radiologici per valutare l’evoluzione delle lesioni e del quadro clinico.

Durante la fuga del detenuto, De Rosa è precipitato da una finestra dell’Ospedale San Paolo, dove è stato soccorso e successivamente trasferito al San Carlo. Il suo quadro clinico presenta diverse fratture craniche, emorragie cerebrali, contusioni cerebrali, fratture vertebrali e contusioni polmonari.

Il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, ha espresso sentimenti di profonda vicinanza e solidarietà al fratello di De Rosa, definendo l’agente un eroe. Russo ha sottolineato che De Rosa ha agito con coraggio e determinazione nel tentativo di assicurare alla giustizia il detenuto in fuga, mettendo a rischio la propria vita. Ha assicurato che l’Amministrazione Penitenziaria riconoscerà e onorerà il gesto di De Rosa.

Questo episodio dimostra ancora una volta l’alto spirito di sacrificio e la dedizione degli appartenenti al Corpo dei poliziotti penitenziari, che ogni giorno svolgono un lavoro estremamente complesso, delicato e pericoloso per garantire la sicurezza dei cittadini e per affermare i principi di legalità e giustizia.

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