Il mistero del mostro di Firenze continua ad affascinare e a suscitare interesse. Antonio Segnini, “mostrologo” di Biassono, si è dedicato alla ricerca sulle indagini riguardanti il “killer delle coppiette” e i suoi complici, ricostruendo i delitti e studiando i documenti. Secondo Segnini, Pacciani non è il mostro di Firenze, nonostante le accuse a suo carico.

Segnini, originario di Follonica, si trasferisce in Brianza e lavora come informatico. Da spettatore esterno, assiste alle indagini sul caso del mostro di Firenze, fino a quando nel 2010 si imbatte in una fiction che racconta la storia di Pacciani e dei suoi complici, affermando che fossero stati pagati da una setta satanica per commettere i delitti. Non convinto di questa teoria, Segnini inizia a studiare più approfonditamente il caso e si unisce alla community che cerca di esaminare la verità giuridica esistente.

Grazie a un video trovato su Youtube, Segnini ha un’intuizione che lo porta ad aprire un canale e un blog, seguiti dalla pubblicazione del libro “Quando sei con me il mostro non c’è – Il mostro di Firenze fuori dal buio”. Da quel momento, inizia la sua carriera di ricercatore di mostrologia, cercando di mettere insieme le dinamiche dei delitti del mostro di Firenze che non sono ancora chiare.

Segnini pone particolare attenzione alle impronte digitali ritrovate sulle scene dei delitti. Secondo lui, confrontare le minuzie delle impronte parziali con le impronte più visibili e complete dei sospettati avrebbe potuto essere fondamentale per la risoluzione del caso. Secondo Segnini, esiste un’unica impronta che non è mai stata confrontata con quella di Giancarlo Lotti, considerato complice secondario. Ricostruendo la scena, Segnini ipotizza che Lotti si sia avvicinato alla portiera per sparare, aggrappandosi con la mano alla parte superiore della macchina. Secondo Segnini, Lotti potrebbe essere il vero colpevole dei sette omicidi.

Antonio Segnini si ripromette di portare tutto alla ragione e continua a esaminare il caso del mostro di Firenze con un forte desiderio di approfondimento. È molto attivo sul suo canale Youtube, che prende il nome da una frase pronunciata da Lotti durante il suo periodo di frequentazione con la nipote di Vanni, quando cercava di tranquillizzarla dicendole: “Quando sei con me, il mostro non c’è”.

Il caso del mostro di Firenze è ancora aperto e le indagini continuano. La ricerca di Antonio Segnini potrebbe portare a nuove scoperte e a una nuova verità su uno dei casi più oscuri e misteriosi della storia italiana.

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