Processo per omicidio a Milano: la novità del rito cartolare

Il sistema giudiziario italiano sta vivendo un cambiamento significativo con l’introduzione del rito cartolare. Questo nuovo metodo di procedura penale, che si basa esclusivamente su atti e argomentazioni scritte, sta prendendo piede anche nei processi di secondo grado per reati gravi come l’omicidio.

Recentemente, davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Milano, si è svolto uno dei primi processi per omicidio con questo nuovo rito. I giudici sono stati chiamati a decidere sul ricorso presentato dai difensori di Michele La Mura, un uomo di 56 anni che, lo scorso 8 gennaio, ha colpito con un pugno Francesco Costa dopo una lite fuori dal bar Annina a Saronno (Varese), gestito dalla famiglia di La Mura.

Purtroppo, l’aggressione è stata fatale per Costa, che è morto dopo due giorni di agonia in ospedale. La Mura è stato quindi processato per omicidio preterintenzionale e nel primo grado, davanti al gup di Busto Arsizio, è stato condannato a 11 anni di carcere grazie al rito abbreviato.

Il processo di secondo grado si è svolto a Milano utilizzando il nuovo rito cartolare introdotto dalla riforma Cartabia, che mira a velocizzare i tempi della giustizia. Questo metodo prevede che la trattazione avvenga in forma virtuale, senza la presenza fisica delle parti in aula né tramite collegamento video. Gli atti e le argomentazioni scritte depositate telematicamente dai difensori e dalla Procura generale costituiscono la base del processo.

La sentenza viene poi notificata una volta terminata la Camera di consiglio. Nel caso dell’omicidio di Saronno, la pena è stata ridotta da 11 anni a 7 anni e 8 mesi di reclusione, grazie all’esclusione della recidiva. Al momento, Michele La Mura è in libertà, ma dovrà attendere che la sentenza diventi definitiva.

Per gli avvocati difensori, il rito cartolare rappresenta una novità positiva. Secondo l’avvocato Federico Chieppa, la procedura risulta più veloce quando non sono necessari ulteriori approfondimenti o testimonianze. Tuttavia, è importante sottolineare che questo metodo non comporta benefici o sconti di pena per l’imputato, a differenza di chi rinuncia al ricorso in appello.

Il rito cartolare è stato introdotto durante la pandemia, quando le udienze sono state celebrate tramite collegamento video per evitare affollamenti nelle aule. La riforma Cartabia ha poi confermato questa modalità di trattazione scritta delle udienze penali.

In conclusione, il sistema giudiziario italiano sta sperimentando nuove modalità di procedura penale, come il rito cartolare. Questo metodo, sebbene ancora poco utilizzato, sembra offrire vantaggi in termini di velocità e semplificazione del processo, soprattutto nei casi in cui non sono necessari ulteriori approfondimenti. Sarà interessante vedere come questa innovazione si svilupperà nel futuro e se sarà adottata anche in altri tipi di processi.

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