Il caso di un detenuto che è rimasto per quasi due anni e mezzo in una cella di soli 2,6 metri quadri nel carcere di Bergamo ha portato alla conferma del risarcimento di poco più di 7mila euro da parte della Cassazione. Questo episodio conferma la precarietà generale delle carceri italiane. Il detenuto, di origini straniere, aveva fatto ricorso al Tribunale di sorveglianza di Brescia, che gli aveva dato ragione stabilendo un risarcimento di 7.024 euro. Il ministero della Giustizia aveva impugnato la decisione, ma la Cassazione ha rigettato il ricorso confermando il risarcimento. Secondo il ministero, le condizioni di detenzione erano adeguate, con camere dotate di finestre, servizi igienici e docce con acqua calda, possibilità di permanere fuori dalla camera dalle 8:30 alle 20:30 e di svolgere attività lavorativa. Tuttavia, la Cassazione ha sottolineato che la durata prolungata della detenzione in uno spazio così angusto ha portato alla mancanza del fattore compensativo della brevità del periodo. Ogni giorno di detenzione ha valso un risarcimento di soli 8 euro.

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