Milano, 7 mag. (askanews) - GIORGIO GOGGI E’ IL CANDIDATO SINDACO DEI SOCIALISTI DI MILANO I Socialisti di Milano, la nuova realtà politica che unisce, sotto il simbolo del garofano rosso, il Psi e molte Associazioni e Circoli socialisti della Città, presenta oggi in una conferenza stampa alla Darsena, il proprio candidato Sindaco per le prossime amministrative di ottobre, Giorgio Goggi. “Sono tre le ragioni per cui ho deciso di impegnarmi per la mia Città in questo momento, come Socialista, quale sono da sempre. La prima, perché sono convinto che sia arrivato davvero il momento di riaffermare a Milano i valori e le idee del socialismo democratico e riformista per proporre un nuovo progetto di città, quello di una Milano di tutti e per tutti, rivolta in primo luogo a chi ci vive e non semplicemente a chi ci investe”, esordisce il candidato Sindaco dei Socialisti. Che continua: “La seconda, è che senza una cultura socialista Milano, nonostante le apparenze, rischia il declino, impoverendosi, senza offrire opportunità concrete e diffuse per il mondo del lavoro, soprattutto per i giovani, risultando incapace di valorizzare il proprio capitale umano. Non basta che gli indicatori economici ci dicano della presunta attrattività verso gli investimenti immobiliari rivolta ai ceti più abbienti, molto c’è da fare sul terreno economico e sociale complessivo, costruendo una solida vocazione per il futuro. Una questione, purtroppo, spesso sottovalutata dalla nostra Amministrazione comunale. La terza, è che Milano dovrà essere all’altezza della scommessa post pandemia riappropriandosi per intero dei problemi della salute, dell’ambiente e delle difficoltà crescenti di tante categorie, di tanti cittadini e di tante persone. E potrà farlo solo ritrovando un nuovo rapporto con i cittadini, favorendo la loro partecipazione e la loro disponibilità al fare, scongiurando una logica ‘classista’ e ricostruendo quel ‘patto sociale’ tra la città e la su

Il traffico a Milano continua ad essere un problema nonostante i limiti di velocità e le restrizioni dell’area B. Secondo quanto riportato dal Corriere Milano, ogni giorno entrano in città in media 600.000 veicoli. Tuttavia, non sono le limitazioni e le piste ciclabili (sempre che siano tracciate in modo sicuro, cosa che avviene raramente a Milano) a risolvere il problema, ma il trasporto pubblico potrebbe essere la soluzione per ridurre il numero di auto in circolazione.

A Milano, le nuove linee della metropolitana vengono subito congestionate: all’apertura della linea 5, il traffico su viale Zara è diminuito ulteriormente, dopo che durante i lavori era già diminuito. Dopo pochi mesi, anche la linea Tre Torri era congestionata e ora si aspetta l’apertura del deposito per aumentare le frequenze.

Allora, ci si deve chiedere perché le Giunte Moratti e Pisapia hanno eliminato la previsione del secondo passante, che avrebbe portato direttamente nel centro di Milano da ogni stazione della Lombardia. Attualmente, il primo passante trasporta più di 320.000 passeggeri al giorno. Inoltre, ci si deve chiedere perché il Comune ha presentato un tracciato della linea 6 interquartiere nel Sud invece di seguire il tracciato del Piano della Mobilità, che avrebbe servito i pendolari provenienti da via Ripamonti e dal nord.

Un altro punto da considerare è la mancanza di parcheggi d’interscambio al di fuori di quelli gestiti da ATM. Le Ferrovie dello Stato in tutta la Lombardia hanno solo 2000 posti auto alle stazioni, un numero ridicolo considerando le necessità dei pendolari.

Se avessimo realizzato tutte queste infrastrutture o se le realizzeremo in futuro, non avremmo più motivo di preoccuparci del numero di auto che entrano in città, che sarebbe ridotto al minimo necessario.

In conclusione, è necessario investire nel trasporto pubblico e nelle infrastrutture per ridurre il traffico a Milano. Solo così potremo garantire una mobilità sostenibile e migliorare la qualità della vita dei cittadini.

(Articolo basato su un testo originale di Giorgio Goggi, pubblicato su Milano Post)

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