Ucciso a pugni fuori dal bar. Pena ridotta in appello. All’omicida 7 anni e 8 mesi.
Michele La Mura, il 56enne che il 8 gennaio 2022 ha colpito con un pugno Francesco Costa dopo una lite fuori dal bar Annina sulla strada Varesina a Saronno, ha visto ridotta la sua condanna in appello. Inizialmente condannato a 11 anni di carcere per omicidio preterintenzionale dal gup di Busto Arsizio, La Mura ha ottenuto una riduzione della pena a 7 anni e 8 mesi di reclusione grazie all’esclusione della recidiva. Attualmente è in libertà, in attesa che la sentenza diventi definitiva.
Questo caso è particolare perché è stato uno dei primi processi per omicidio celebrati con rito cartolare davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Milano. Questo significa che il processo si è svolto senza la presenza fisica delle parti, basandosi solo su atti e argomentazioni scritte. Questa modalità è stata introdotta dalla riforma Cartabia con l’obiettivo di accelerare i tempi della giustizia. La trattazione si è svolta in forma “virtuale”, senza la presenza delle parti in aula nemmeno tramite collegamento video, basandosi sulle argomentazioni scritte depositate per via telematica dai difensori e dalla Procura generale. La sentenza verrà notificata una volta terminata la Camera di consiglio.
Secondo l’avvocato Federico Chieppa, difensore di La Mura insieme alla collega Priscilla Maione, il rito cartolare è una novità per i penalisti. A suo avviso, i suoi effetti sono positivi perché in casi come questo, in cui non sono necessari approfondimenti, perizie o testimonianze, il processo risulta più veloce, basandosi su atti già acquisiti. Questa forma di processo non comporta benefici o sconti di pena, previsti invece per chi rinuncia al ricorso in appello.