La presenza della zanzara tigre continua ad essere molto forte sul territorio, nonostante l’estate sia finita e ottobre sia alle porte. Le alte temperature prolungano la stagione di questo insetto, causando un effetto collaterale non desiderato. Il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’Ats ha segnalato che finora non sono state registrate gravi conseguenze legate alla zanzara tigre, con solo 14 casi confermati di malattie portate da questo insetto, tutti importati da persone che hanno contratto la malattia all’estero in zone endemiche. La provincia di Bergamo risulta essere fortemente interessata dalla presenza della zanzara tigre, tanto che l’Ats sta effettuando un programma di disinfestazione specifico nell’80% dei Comuni. Sono state piazzate 40 postazioni di monitoraggio in diversi paesi della pianura e in alcune zone di Val Seriana e Val Brembana, al fine di vigilare anche sull’aeroporto per garantire il rispetto delle normative di sorveglianza e contrasto specifiche per aerei e merci. L’unica zona esente sembra essere l’alta montagna, dove la zanzara non è presente oltre i 700 metri di altitudine. Le prime segnalazioni dell’insetto adulto sono arrivate a maggio di quest’anno e, di solito, si prolungano fino ad ottobre. Tuttavia, con temperature favorevoli, possono apparire già ad aprile e persistere ben oltre il mese di ottobre. Le uova della zanzara tigre possono sopravvivere all’inverno, resistendo a temperature inferiori a 5 gradi sotto zero. Il clima incerto rende difficile prevedere fino a quando l’insetto potrà essere presente sul nostro territorio. L’Ats invita cittadini e Comuni ad adottare comportamenti per evitare la diffusione della zanzara tigre, come la bonifica ambientale, la cura dei giardini e del verde pubblico, l’utilizzo di larvicidi e l’attenzione a evitare accumuli di acqua in recipienti come sottovasi, innaffiatoi, copertoni o bidoni, così come l’abbandono all’aperto di materiali che possono trattenere l’acqua piovana, creando un ambiente favorevole alla riproduzione della zanzara tigre. Per chi trascorre molto tempo all’aperto, anche per praticare sport, l’Ats consiglia di indossare indumenti chiari e coprenti, oltre all’utilizzo di spray anti-zanzara. Inoltre, il Dipartimento di prevenzione suggerisce di introdurre pesci rossi nelle fontane e nelle vasche ornamentali, in quanto si nutrono delle larve di zanzara, rappresentando un’ipotesi percorribile ed ecosostenibile. Secondo i tecnici dell’Ats, certe malattie portate dalla zanzara tigre rappresentano una novità e una sfida importante per la sanità, data la grande mobilità a livello globale. Si prevede un aumento progressivo delle segnalazioni nel futuro, in quanto sempre più laboratori stanno adottando kit per diagnosticare queste malattie.

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