Dopo una serie di furti avvenuti nel mese di giugno e agosto, i ladri sono tornati in azione la scorsa notte. Nonostante non siano riusciti a compiere azioni così gravi come i loro colleghi alla Trucca, che sono stati chiusi, c’è molta delusione. Luca Colleoni, 53 anni, di Alzano, che gestisce con sua moglie il chiosco del parco di Loreto da un anno, è arrabbiato ma non intende arrendersi. La polizia è appena andata via e lui sta cercando di capire da dove iniziare per riparare i danni causati dai due ladri nella notte tra domenica e ieri. La polizia ha stabilito che si trattava di tossicodipendenti in fame chimica: hanno consumato tutti gli zuccheri, hanno morso prosciutti e salami lasciando segni dei denti e hanno portato via tutto ciò che hanno potuto. I danni ammontano a 1.500 euro, meno dei 4.000 del furto del 20 agosto e del furto del 6 giugno, quando i ladri avevano forzato la saracinesca e avevano anche trovato del denaro. “Ormai l’assicurazione non ci vuole più coprire”, dice Colleoni. Lui e sua moglie sono di Alzano e sono a Loreto da un anno, il primo di un contratto di sei. Entrambi ex insegnanti, hanno deciso di cambiare vita e hanno fondato un’Associazione sportiva dilettantistica. Organizzano attività cinofile, corsi di fitness e feste di compleanno a prezzi accessibili, in attesa di realizzare una palestra in collaborazione con l’Università. Si pensa che i ladri siano sempre gli stessi. Per il secondo furto erano passati dalla porta del custode, quindi Colleoni ha installato delle sbarre tra le stanze, ma sembrano non essere state sufficientemente strette, poiché i ladri sono riusciti a passarci attraverso dopo aver forzato la porta. La situazione nel parco è difficile: “Da quando siamo arrivati è migliorata ma ci sentiamo in prima linea. Nel parcheggio vicino alla scuola rompono i finestrini delle auto, c’è spaccio nel sottopasso dell’ospedale, piccoli vandalismi sono quotidiani. In agosto mi sono trovato un bossolo di 357 magnum alla base del chiosco, non so se sia una minaccia”. Colleoni non si sente abbandonato: “La polizia e i vigili ci sono vicini, quando li chiamiamo arrivano sempre: anche domenica quattro agenti di polizia locale sono venuti quando abbiamo segnalato dei ragazzi che infastidivano la gente. Ma le armi sono spuntatissime. Non c’è più nemmeno il poliziotto di quartiere. Servirebbero telecamere dappertutto, ma i varchi per entrare nel parco sono tantissimi”. Ora bisogna capire come andare avanti: “L’unica soluzione è attrezzarsi come un fortino e sperare che i ladri non si arrabbino di più, come succede quando provano a entrare e non ci riescono. Non abbiamo intenzione di chiudere, ma se la situazione dovesse continuare così dovremmo prendere altre strade”.

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