CULTURA E SPETTACOLO
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27 09 2023
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Ezio (Méngu)
Per favore, cerchiamo di capire da quale parte sta la ragione!
Ho il brutto vizio di insegnare, ma per sapere la verità è meglio insegnare.
Una sera ho portato a Barfìi il mio amico Gino da Napoli a mangiare pizzoccheri, sciat e bere il vino del Mazzacavàl.
L’idea era quella di far parlare del carattere della nostra gente.
Il trucco è sempre lo stesso.
A Napoli si dice “La verità sta sempre dove tresca il vino”.
In un’ora ho visto il culo di tre bottiglie.
Gino, cala dopo cala, tirava fuori le parole.
Pensavo: È sicuramente ubriaco, adesso si metterà a cantare!
Ho detto: Dimmi, secondo il tuo punto di vista, cosa ha di diverso la gente di Tirano rispetto a quella di Napoli.
E lui subito: “La serenità! Il calore umano!”
Cosa vuoi dire, gli ho detto, in modo più chiaro?
Lui, mi ha messo un braccio attorno al collo e con il fiato di vino mi ha detto:
Da voi la gente saluta con un cenno della mano, va di fretta, entra nei negozi e sembra di entrare in biblioteca, non una parola di più del necessario.
Io subito, con lo spirito del vino, ho detto: Gino, dammi da bere.
Da noi “La serenità” è scarsa perché siamo all’ombra in mezzo alle montagne, piove spesso e il cielo è nuvoloso.
“Il calore umano” è tiepido perché anche in agosto fa freschetto e il sole è opaco, la gente corre per scaldarsi.
Per salutare usiamo un cenno della mano e raramente stringiamo la mano a causa delle dita rovinate dall’artrosi.
Si parla e si gestisce poco perché da noi si dice: “Una bella tazza non è mai stata rotta”.
Gino mi ha picchiato sul naso la sua risposta e mi ha detto: Ragazzo, cosa stai dicendo!! Qui nessuno è stupido. Il sorriso, il calore umano, il sentimento del cuore, io intendeva!
Mostro, Napoli è diventata più saggia.
Pensavo: Hai smaltito il vino!
Mi ha dato uno schiaffo sulla guancia e mi ha detto: Il tuo amico non ha i pannoloni agli occhi, più di ragione ce l’ha lui.
Ci sono persone che parlano sempre senza dire più di quattro parole.
Se hanno le rughe è colpa del dentista che ha messo l’apparecchio storto.
La stretta di mano la usano solo per le occasioni importanti.
In un negozio sembra che ti facciano un dispiacere a comprare le cose, poi vanno in gelosia l’uno con l’altro.
Ma lui mi ha detto, mettendomi anche un braccio attorno al collo e il bicchiere di vino sotto il naso: Fratello del sud, vedi questo calice di vino a metà?
Per noi il bicchiere è mezzo vuoto, per voi è mezzo pieno: come è giusto vedere “un sacco di cose”.
Ora però, beviamo un altro bicchiere di vino, cerchiamo di capire da quale parte sta la ragione.
Ezio (Méngu)