PAVIA – La città di Pavia è stata colpita da un nuovo caso di aggressione omofoba. L’associazione Coming-out Pavia ha reso noto l’accaduto sul proprio sito web: “Domenica 24 settembre, intorno alle 17.30, Noemi, una donna trans di 38 anni, volontaria dell’associazione Coming-Aut, si è recata alla stazione di Pavia per accompagnare la fidanzata a prendere il treno. Dopo aver salutato la fidanzata, Noemi è tornata alla sua macchina per tornare a casa. Tuttavia, un’auto parcheggiata in divieto di sosta all’ingresso del parcheggio a destra del piazzale le ostruiva il passaggio. Noemi si è avvicinata all’autista dell’auto, una BMW, per suggerirgli di spostarla. L’uomo a bordo dell’auto, un uomo di circa 45-50 anni, ha scatenato una brutale aggressione contro Noemi.”
L’associazione prosegue: “Quando gli ho fatto notare che il suo parcheggio ostruiva il passaggio – dichiara Noemi – l’uomo è sceso dalla sua auto e si è scagliato contro di me, urlandomi ‘frocio, ti ammazzo, ricchione handicappato, ti ammazzo’ e ha aperto la portiera della mia macchina colpendomi con dei pugni. Ho cercato di chiudere la portiera e gli ho chiesto il motivo di quell’aggressione. A quel punto, l’uomo ha riaperto violentemente la portiera, sradicando la maniglia, e mi ha preso per il braccio, lasciandomi evidenti lividi. Ha continuato ad insultarmi, supportato nelle sue parole offensive (frocio handicappato, ricchione) da un ragazzo, forse suo figlio, che nel frattempo si era raggiunto l’auto. A quel punto, mi sono spostata un po’ più avanti con la mia macchina per chiamare la polizia. L’uomo mi ha raggiunto, continuando a gridare gli stessi insulti, e mi ha preso per il collo, lasciandomi evidenti segni di violenza. Ho cercato di tenerlo a distanza e di dissuaderlo dal continuare, quando un uomo che stava nel parco vicino si è avvicinato per cercare di calmarlo. L’aggressore è risalito in macchina ed è ripartito.”
La polizia è arrivata sul posto pochi minuti dopo e ha raccolto la testimonianza di Noemi e del testimone dell’aggressione.
Noemi si è quindi recata al pronto soccorso del Policlinico San Matteo. Oggi, lunedì 25 settembre, è stata presa in carico dallo sportello legale di Coming-Aut e presenterà denuncia nelle prossime ore.
Cecilia Bettini, Vicepresidente di Coming-Aut e Responsabile dello Sportello trans, ha dichiarato: “Purtroppo noi persone trans conosciamo bene questo tipo di episodi nella nostra vita di tutti i giorni: coming out che vanno male, insulti verbali e violenze fisiche che ci feriscono profondamente. Noemi ha riconosciuto la violenza che ha subito come donna trans e ha prontamente chiamato le forze dell’ordine per denunciare l’accaduto. Come volontaria e operatrice del nostro sportello trans, ha deciso senza esitazione di denunciare pubblicamente la sua aggressione: un gesto politicamente importante che speriamo possa contribuire a contrastare i numerosi casi di transfobia ancora presenti. Noemi ha tutto il nostro sostegno e solidarietà. E a chiunque si trovi ad affrontare episodi simili, esortiamo a non rimanere soli: insieme abbiamo gli strumenti per combattere questo clima di odio”.
Davide Podavini, presidente di Coming-Aut, ha dichiarato: “Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza a Noemi, un abbraccio di affetto e empatia. Noemi è una volontaria che da anni supporta le attività dedicate alle persone trans all’interno dell’associazione. Siamo sconvolti e arrabbiati per questa ennesima violenta aggressione, che è una combinazione di omofobia, machismo e abilismo. Questo è solo uno dei tanti casi che non vengono alla luce, un segnale di un clima di odio che alimenta azioni violente contro chi vive una condizione di minoranza. Abbiamo bisogno di strumenti culturali, di una presa di coscienza collettiva, di una consapevolezza sociale. Siamo profondamente arrabbiati e useremo la nostra rabbia come strumento di lotta: vogliamo vivere in una società diversa, migliore di questa”.
Maura Cattanei, Presidente di ANFFAS Pavia, e Fabio Pirastu, presidente di UILDM Pavia, hanno denunciato l’intersezione tra transfobia e abilismo. Hanno dichiarato: “Questa aggressione è stata particolarmente vile. La violenza che alcuni ancora usano è alimentata dal silenzio dei cittadini. La sensibilizzazione che le associazioni portano avanti, e che dovrebbe iniziare dalle scuole, è lo strumento principale per impedire la diffusione di questa barbarie, una pratica inaccettabile che i cittadini onesti devono denunciare e contrastare. Solo se tutti alzeranno la voce per fermare questa ondata di prepotenza brutale potremo dire di vivere in una società civile. Ci troviamo di fronte a un altro atto di violenza da parte di persone che non riconosciamo come cittadini di Pavia. Crediamo che la nostra città sia diversa, fatta di persone che comprendono i valori dell’inclusione. La discriminazione e la violenza perpetrate in questa occasione dimostrano come le discriminazioni e le violenze nei confronti delle persone più vulnerabili non possano essere tollerate. Ribadiamo il nostro impegno per rafforzare gli strumenti di sensibilizzazione e per combattere ogni forma di violenza contro ogni persona”.
Anche Paola Pizzighini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia, ha commentato il caso: “Ogni volta che leggiamo notizie come questa, che raccontano di pugni dati a un cittadino libero a causa di omofobia, machismo e abilismo, proviamo un senso di frustrazione. È insopportabile la vigliaccheria della violenza verso il prossimo. È insopportabile essere insultati e giudicati solo perché si è scelto di essere persone libere. La violenza sembra essere diventata la risposta alla convivenza, la civiltà si è persa, così come lo spirito di appartenenza alla comunità, soprattutto nei piccoli territori, dove sembra più facile sfogare la rabbia con calci e umiliazioni”.
Un altro caso di aggressione omofoba era avvenuto a Pavia, sempre in stazione, nel giugno di quest’anno.