Maxi sequestro di beni culturali restituito allo Stato: un anziano residente a Mantova è stato denunciato per ricettazione e appropriazione indebita. Si tratta di mille pezzi e strumenti utilizzati in scavi archeologici clandestini, tra cui manufatti in ceramica e piombo, fibule, chiavi, spille, anelli, tendi arco e pendenti apotropaici. Questi reperti risalgono a un ampio periodo cronologico, dall’età protostorica fino al XX secolo.

L’indagine è stata avviata dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza, in collaborazione con i funzionari archeologici della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova. Durante i controlli nei mercati e nelle fiere di antiquariato, sono stati sequestrati attrezzi, materiale per ricerche e scavi, pesi in metallo, oggetti in bronzo e metallo di varie forme e dimensioni, bronzetti e vasi in terracotta.

L’indagine ha portato al sequestro anche di circa 600 monete in diverse realizzazioni metalliche, tra cui oro, argento e leghe non nobili. Le monete sono in eccellente stato di conservazione e coprono diverse cronologie, dalle prime forme di monetazione in ambito padano fino al XIX secolo, con alcuni nuclei di età romana, tardoantica e medievale.

Tutto il materiale sequestrato è risultato essere il risultato di attività di scavo e ricerca condotta da un anziano cittadino della provincia di Mantova. Per questo motivo, è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per ricettazione e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.

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