Assolto ragazzo con coltellino svizzero: la difesa non è sufficiente

Un ragazzo classe 2001 è stato recentemente processato a Varese per aver portato con sé un coltellino svizzero, trovato addosso dai carabinieri durante una perquisizione al parco pubblico di Vedano Olona. L’imputato si era giustificato affermando che lo portava per difesa personale, ma questa motivazione non è valida secondo il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

Nonostante ciò, il giudice Marcello Buffa ha deciso di assolvere il giovane, accogliendo la richiesta dell’avvocato difensore Luca Raviola. Secondo il giudice, il fatto commesso dal ragazzo è di “particolare tenuità” e quindi non punibile.

Il pubblico ministero Arianna Cremona, pur riconoscendo la lieve entità del fatto, aveva chiesto una multa di 1.000 euro per l’imputato. Durante il processo, infatti, il ragazzo non è stato in grado di fornire una valida motivazione per la presenza del coltello tra i suoi effetti personali.

Questo caso solleva una questione importante riguardo alla legittima difesa e all’uso di oggetti che possono offendere. È fondamentale ricordare che la legge non permette di portare con sé armi o oggetti atti ad offendere senza una valida ragione. La difesa personale è un diritto, ma deve essere esercitata nel rispetto delle norme.

In conclusione, il giovane è stato assolto per la particolare tenuità del fatto, ma è importante ricordare che la legge è chiara riguardo all’uso e al possesso di oggetti che possono arrecare danni. La difesa personale è un diritto, ma deve essere esercitata nel rispetto delle leggi e delle norme di sicurezza.

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