Undici casi di West Nile nel bresciano: aumenta l’allerta per la malattia trasmissibile dalle zanzare. Secondo quanto confermato da Ats Brescia, i casi si sono verificati nel periodo compreso tra luglio e il 27 settembre. Tra i contagiati c’è anche un cittadino residente a Calcinato, motivo per cui il Comune ha esteso l’ordinanza riguardante le misure di prevenzione e controllo delle malattie trasmesse dalle zanzare. Inoltre, è stato riscontrato un uomo positivo al virus residente a Sirmione, così come una persona residente a Ghedi e una ad Alfianello.

Secondo il bollettino sulla Sorveglianza integrata del West Nile e Usutu virus, almeno tre donatori di sangue a Brescia avrebbero contratto la Febbre del Nilo. Inoltre, una persona tra i 65 e i 74 anni ha manifestato sintomi neuro-invasivi. Le analisi hanno evidenziato la presenza del West Nile in un ceppo di zanzare catturato nel bresciano, classificato come Lineage 2. La presenza del virus è stata anche certificata in diversi uccelli selvatici, come una civetta risultata positiva e in un gruppo di zanzare.

Nonostante l’allerta, Ats Brescia sottolinea che non è necessario allarmarsi, poiché l’80% delle persone infette non mostra sintomi e solo il 20% manifesta sintomi lievi. I sintomi più gravi si presentano in media in una persona su 150 e includono febbre alta, forti cefalee, debolezza muscolare e problemi neurologici.

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