Il Comune di Levate ha recentemente avviato i lavori per la realizzazione di una pista ciclopedonale che collegherà Dalmine, consentendo ai pedoni e ai ciclisti di raggiungere la stazione ferroviaria in tutta sicurezza. Tuttavia, sorge la domanda su quando verrà realizzato anche il tratto dalminese.

Le liste di opposizione si stanno interrogando su questo, poiché al momento sembra che l’amministrazione Bramani di Dalmine abbia concentrato le sue priorità su altre opere. Inoltre, l’affermazione del capogruppo della Lega, Guglielmo Pellegrini, secondo cui nessuno andrebbe in bici tra Dalmine e Levate, ha alimentato ulteriormente le preoccupazioni delle minoranze.

La precedente amministrazione di centrosinistra, guidata dall’ex sindaco Lorella Alessio, aveva approvato il progetto per la prima parte della tratta dalminese della pista. A tale scopo, la Regione Lombardia aveva concesso un finanziamento di 100mila euro. L’obiettivo era collegare il centro cittadino e l’università a Sabbio, fino alla ciclovia di Levate, consentendo ai pendolari del treno, lavoratori e studenti, di raggiungere la stazione di Verdello in bicicletta. Tuttavia, nel 2019, l’amministrazione Bramani aveva evidenziato la necessità di concentrare i fondi su questioni più urgenti, come la messa in sicurezza delle scuole.

La lista civica Nostra Dalmine, rappresentata da Fabio Tiraboschi e Mattia Buonocore, sostiene che questa scelta sia legittima, ma non spiega il motivo per cui l’opera sia stata completamente trascurata negli anni successivi, limitandosi ad accennarla nel Biciplan, il piano delle piste ciclabili. Inoltre, è importante considerare che negli ultimi anni il Comune di Dalmine non ha avuto problemi di finanziamenti, tra il Pnrr, i bandi e i fondi Covid.

Secondo l’assessore all’Urbanistica Dario Carnevali, il tratto dalminese, dall’incrocio con via Provinciale fino all’interruzione del tratto levatese, è una priorità elevata per l’amministrazione. Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 5 ottobre, o in edizione digitale QUI.

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