La situazione del traffico sul ponte sull’Adda tra Capriate e Trezzo è diventata ormai critica. Durante le ore di punta, infatti, i tempi di percorrenza da una sponda all’altra variano da mezz’ora fino a quarantacinque minuti. Questi tempi sono assurdi considerando che ogni giorno ventiduemila veicoli attraversano questa tratta, che rappresenta un collegamento importante tra l’Isola bergamasca e il Milanese.

Inoltre, bisogna considerare che il traffico pesante non è ammesso su questo ponte, poiché è aperto solo ai mezzi di peso inferiore alle venti tonnellate. Questa situazione sta diventando abbastanza problematica, tanto che il sindaco di Capriate, Cristiano Esposito, sta spingendo per la costruzione di un nuovo ponte stradale più a nord, nella zona di Bottanuco. Tuttavia, ha specificato che la responsabilità di questo progetto dovrebbe essere assunta dalla politica sovracomunale.

Nel 2019, è stata firmata una dichiarazione d’intenti tra i Comuni della Monza-Brianza, del Milanese con la Città metropolitana e dieci comuni bergamaschi (Capriate, Bottanuco, Medolago, Suisio, Osio Sotto, Verdellino, Canonica, Boltiere, Ciserano e Brembate). In questo documento, si è stabilita una collaborazione tra le Amministrazioni per cercare di costruire un nuovo viadotto. Tuttavia, dopo questa discussione, non si è più saputo nulla.

Anche la Federazione autotrasportatori italiani ha protestato per la situazione del ponte, con il vicepresidente Paolo Doneda. L’unica alternativa per loro è il viadotto dell’autostrada tra Capriate e Trezzo, che può essere utilizzato per i viaggi medio-lunghi, ma comporta complicazioni e costi aggiuntivi per i viaggi intercomunali. Per i mezzi con materiali da cantiere, l’ingresso in A4 e i permessi per i trasporti eccezionali rappresentano un ulteriore onere che potrebbe essere evitato con la creazione di un’altra infrastruttura.

Gli autotrasportatori diretti verso la Monza-Brianza non hanno accesso ai ponti di Canonica-Vaprio e Calusco-Paderno, quindi l’unica opzione rimane il ponte di Brivio, che è troppo a nord, o il ponte di Cassano, che è troppo a sud. Sia gli amministratori che gli attori economici chiedono la presentazione di un progetto concreto al più presto, al fine di migliorare la circolazione in quella zona.

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