Un operaio di origini indiane è stato licenziato per aver ricaricato il motorino elettrico, causando alla ditta un danno di 25 centesimi. La questione sarà affrontata dal tribunale del Lavoro di Bergamo, che dovrà decidere se l’operaio ha effettivamente danneggiato l’azienda agricola Novella Bio di Trescore Balneario, specializzata nell’agricoltura biologica in serra. L’uomo è stato licenziato per giusta causa e rischia anche una denuncia penale.
Secondo i legali dell’operaio, il licenziamento sarebbe una ritorsione per la sua appartenenza sindacale e chiedono il suo reintegro nel posto di lavoro, oltre al risarcimento per i mancati stipendi dal momento del licenziamento, avvenuto nell’ottobre 2022, fino ad oggi. Tuttavia, il legale della ditta Novella Bio, che è anche il vicesindaco di Bergamo, Sergio Gandi, ha un’opinione diversa. Secondo lui, la ricarica del motorino non sarebbe un episodio isolato, ma sarebbe avvenuta in più occasioni, configurando quindi un furto di energia elettrica. Inoltre, si sostiene che l’operaio sia stato ripreso verbalmente per questo comportamento, ma non avrebbe mai smesso di farlo.
Spetta ora al tribunale del Lavoro di Bergamo valutare le prove e decidere se il licenziamento è stato giustificato o se, invece, è avvenuto a causa dell’appartenenza sindacale dell’operaio. Saranno considerate anche le eventuali ripetute ricariche del motorino elettrico da parte dell’operaio e se queste abbiano causato danni all’azienda. Nel frattempo, l’operaio chiede il reintegro nel posto di lavoro e il risarcimento per i mancati stipendi. Si tratta di un caso complesso che mette in luce il conflitto tra il datore di lavoro e il dipendente, nonché la questione dell’appartenenza sindacale e dei diritti dei lavoratori. Sarà interessante seguire l’evolversi della situazione e vedere quale sarà la decisione del tribunale.